
Curatore:
Titolo: Il mezzogiorno d’Italia anteriormente alla monarchia
Sottotitolo: Ducato di Napoli e Principato di Salerno
Prefazione di Tommaso Indelli
Descrizione: Volume in 8°, brossura; pagine 232
Luogo, Editore, data: Nocera Superiore (Sa), D'Amico Editore, 2025
Collana:
ISBN: 9791255506898
Condizioni: nuovo
Prezzo: Euro 16,00
Disponibilità: In commercio
Michelangelo Schipa può considerarsi uno dei rappresentanti più importanti di una storiografia patriottica e civile che ereditò la passione delle generazioni del Risorgimento e attraverso l’approfondimento della storia meridionale, soprattutto del Medioevo, tentò di fare di questa storia una componente necessaria di quella italiana, cioè nazionale. Il Mezzogiorno d’Italia anteriormente alla monarchia. Ducato di Napoli e Principato di Salerno – pubblicato nel 1923 dalla Laterza – è, senza dubbio, una delle opere più significative di Schipa, incentrata sulla ricostruzione delle vicende della Longobardia meridionale e, nello specifico, del principato longobardo di Salerno, città che Schipa conosceva bene per avervi insegnato a lungo e di cui aveva studiato il patrimonio bibliografico e documentario.
Benché, nell’interpretazione storiografica, il libro risenta della formazione ottocentesca del suo Autore, legata agli ideali risorgimentali e portata a svalutare il tratto della storia d’Italia compreso tra la fine dell’Impero romano d’Occidente e l’avvento del Basso Medioevo con atteggiamenti talvolta preconcetti e ideologizzati, si rivela d’interessantissima lettura, una vera miniera di notizie sia per lo storico professionista che per l’appassionato.
L’opera ha il merito di concedere largo spazio all’esperienza della Longobardia meridionale in genere considerata, dalla storiografia dell’epoca, come fenomeno d’appendice rispetto ad eventi ben più meritevoli di considerazione scientifica. Il libro costituisce una preziosa sintesi di uno dei periodi più convulsi e importanti della storia del Mezzogiorno e un esempio apprezzabile di seria e rigorosa storiografia novecentesca.
Schipa riesce a dare spessore agli eventi dell’Alto Medioevo meridionale e ai suoi protagonisti come i longobardi Sicone, Sicardo, Guaiferio, Guaimario IV e ai bizantini Stefano II, Atanasio I e II che, ancora oggi, appaiono schiacciati sotto il peso di eventi e personaggi cronologicamente posteriori come la monarchia normanna e sveva, la Napoli angioina e aragonese, i Vespri siciliani, Ruggero II d’Altavilla, Federico II di Svevia, Carlo I d’Angiò e Alfonso V il Magnanimo. Eventi e personaggi non sempre meritevoli di maggiore considerazione storica rispetto a quelli che li hanno preceduti
Benché, nell’interpretazione storiografica, il libro risenta della formazione ottocentesca del suo Autore, legata agli ideali risorgimentali e portata a svalutare il tratto della storia d’Italia compreso tra la fine dell’Impero romano d’Occidente e l’avvento del Basso Medioevo con atteggiamenti talvolta preconcetti e ideologizzati, si rivela d’interessantissima lettura, una vera miniera di notizie sia per lo storico professionista che per l’appassionato.
L’opera ha il merito di concedere largo spazio all’esperienza della Longobardia meridionale in genere considerata, dalla storiografia dell’epoca, come fenomeno d’appendice rispetto ad eventi ben più meritevoli di considerazione scientifica. Il libro costituisce una preziosa sintesi di uno dei periodi più convulsi e importanti della storia del Mezzogiorno e un esempio apprezzabile di seria e rigorosa storiografia novecentesca.
Schipa riesce a dare spessore agli eventi dell’Alto Medioevo meridionale e ai suoi protagonisti come i longobardi Sicone, Sicardo, Guaiferio, Guaimario IV e ai bizantini Stefano II, Atanasio I e II che, ancora oggi, appaiono schiacciati sotto il peso di eventi e personaggi cronologicamente posteriori come la monarchia normanna e sveva, la Napoli angioina e aragonese, i Vespri siciliani, Ruggero II d’Altavilla, Federico II di Svevia, Carlo I d’Angiò e Alfonso V il Magnanimo. Eventi e personaggi non sempre meritevoli di maggiore considerazione storica rispetto a quelli che li hanno preceduti