Memorie_Artistiche_di_Antonio_Petito_pAutore: S.D.A.
Titolo: Memorie artistiche di Antonio Petito.
Presentate e trascritte da Giuseppe A. Pastore.
Descrizione: Volume in formato 16° (cm 19,5 x 14); 127 pagine.
Luogo, Editore, data: Lecce, Edizioni del Grifo, gennaio 2006
Prezzo: Euro 12,00
Disponibilita': In commercio

 


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Dalla presentazione di Giuseppe A. Pastore.
"Memorie artistiche". Come si vede stava scrivendo "la vita". Poi, si è corretto, infatti, non è la storia della vita di Petito. A parte qualche sprazzo è proprio solo la vita artistica. Sono le commedie da lui recitate, le farse da lui scritte, le persone che ha parodiato.
Ma su tutto vi è l'esaltazione di Napoli, della sua Napoli attraverso la risata di Pulcinella. Un Pulcinella senza gobba, senza pancia deforme, Pulcinella, quello vero, quello che impersonava e rifaceva un poco il verso ai napoletani con i loro meriti e con qualche demerito, con le grandi virtu' di bello e di estetica che derivano dagli antenati greci.
Non per niente il Celano scrive che Partenope fu fondata da un gruppo di compagni di Enea. E Pulcinella col suo cappello frigio lo ricorda.


Pulcinella con la sua maschera ricorda Paccus, con la sua anima ricorda l'anima di tutti i napoletani. Per napoletani voglio intendere non solo gli abitanti di Napoli ma un poco tutto il Regno delle due Sicilie nella loro storia, nella loro psiche, nella loro anima.

Pulicenella Cetrulo nato ad Acerra!

Resta da definire se questo manoscritto è opera di Petito o di un suo ammiratore, quello che si firma: S.D.A.; nei frammenti dell'autobiografia di Antonio Petito citati dal Bragaglia vi è una certa assonanza con la prosa di questo lavoro dove, spesso, il racconto devia per mostrarci scene e fatti della vita quotidiana. Donna Peppa che ha le doglie, il pranzo dei giovani amici a Posillipo, sono due scene vere, vive.
Oltre tutto sono sprazzi di vita vera, della vita dell'ottocento napoletano. E poi la dovizia dei particolari, la precisione di fatti, di nomi, di date, tutte cose che solo lui, "Totonno", poteva conoscere. Il continuo incensarsi mi fa pensare che il lavoro è suo ma che lo attribuisca a questo s.d.a. solo perché, alla fine, s'è mise scuorno.

 


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