Curatore: Mariantonia Adesso
Titolo: Villae
Sottotitolo: Libri XII - Tomo IV
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 23 x 16); pagine XIV-430
Luogo, Editore, data: Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, novembre 2021
Collana: Edizione Nazionale delle opere di Giambattista Della Porta
ISBN: 9788849544862
Condizioni: Nuovo
Note:
Prezzo: Euro 63,00
Nei dodici libri della Villa di Giovan Battista della Porta, confluisce, in forma enciclopedica, la rivisitazione dei classici dell’agricoltura e la ricerca botanica che gli umanisti condussero fra Quattro e Cinquecento con criteri filologici e talora sperimentali.
Con il tomo IV, che racchiude in questa edizione i libri X, XI ed il conclusivo XII, volge al termine la trattazione dell'agricoltura condotta da Giovan Battista della Porta nelle pagine della Villa. Dopo aver tracciato sapientemente un quadro lirico e ben definito della viticoltura e del giardinaggio, l’autore passa a delineare l’ambito dell’orticoltura.
Il decimo libro, infatti, è interamente dedicato all’illustrazione dell’orto e dei suoi prodotti, alla loro cura e alle loro specifiche proprietà mediche e nutritive. Sulla scorta del sapere classico, dagli insegnamenti dei Deipnosofisti di Ateneo e dell’Historia plantarum di Teofrasto, sino alle delucidazioni mediche suggerite da Ippocrate e Galeno, emerge l’importanza benefica di legumi e verdure, prodotto salvifico dell’orto, caro al dio Priapo, scandagliato nella vasta gamma delle sue diversità e peculiarità. L’undicesimo libro è consacrato a Cerere e Libero, ovvero alle messi di Puglia, biondeggianti e rigogliose nel suolo fecondo per i raccolti e per i lieti pascoli. L’illustrazione che ne fa il della Porta alterna un sapere atavico e mitico con l'arte che contempla la meticolosa cadenza dell’aratura e della semina, del lavoro dei campi calendarizzato con metodo scientifico. Il dodicesimo libro sigilla l'intero progetto con la trattazione relativa al 'prato', poiché un buon prato assicura un buon pascolo e un buon foraggio, costituisce quindi un contributo fondamentale al ben vivere umano, ma è anche una tipica bellezza del paesaggio.
Si conclude così un’opera monumentale dedicata al mondo dell’agricoltura, dove la materia georgica virgiliana, attraverso un'articolazione più analitica e un'amplificazione tecnica, raggiunge l'ampiezza classica e spesso l'effetto piacevole del poema.