croce_l_uomo_l_operaAutore: Italo De Feo
Titolo: Croce. L’uomo e l’opera
Prima edizione
Descrizione: Edizione rilegata in tela con sovraccoperta, in 8° (cm 20 x 13); 694 pagine
Luogo, Editore, data: Verona, Mondadori, agosto 1975
Prezzo:
Disponibilità: No

 


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Questa biografia, quarta della serie « L'uomo e l'opera » dello stesso autore, è stata composta col proposito di offrire a chi legge i tratti caratteristici di una personalità eccezionale come fu quella di Benedetto Croce e, insieme, di riassumere l'essenziale della sua vasta e multiforme attività culturale.

Nella complessa ricostruzione operata dal biografo si uniscono e s'intrecciano quindi aspetti diversi, di pensiero e di azione, di una vita che fu sempre fervida nel campo della conoscenza come della pratica. Uomo profondamente immerso nel suo tempo, Croce fu infatti la vivente negazione dell'immagine del filosofo astratto, cieco davanti alla realtà, cultore del «pensiero puro », e come pochi uomini di « pura azione» ha lasciato una traccia profonda nella storia di tutta un'epoca.

Al centro della vita culturale italiana per oltre mezzo secolo, nella ricerca teorica come nell'indagine storica, nell'organizzazione della cultura come nelle riforme civili, l'influenza del suo insegnamento si estese alla sfera politica, morale, dello stesso costume intellettuale: non a caso Antonio Gramsci poté chiamarlo « il papa laico ». Né Croce fu solo insigne nella storia italiana. Karl Vossier, lo studioso tedesco che gli fu amico e condivise gran parte dei suoi ideali, disse che in lui era raccolta, come in Tommaso d'Aquino nel Medioevo, la somma del pensiero europeo degli ultimi secoli. Nessun aspetto dello scibile infatti gli fu estraneo, e su tutto egli gettò una luce _chiara e pacata che è tuttora un solido punto di riferimento.
Egli previde gli sviluppi di un mondo che si avviava verso una crisi profonda, in cui sarebbe stato messo in causa il principio stesso che ha consentito ogni conquista umana, ch'è anzi alla base stessa della umanità, il principio della libertà; e contro ogni forma di servitù politica, economica, intellettuale, enunciò « la religione della libertà» come sola capace di costituire uno scopo vero per l'esistenza. Fu questa « religione », fondata sulla fede nella virtù creativa della storia e nella indistruttibilità dello Spirito, a renderlo ostinatamente ottimista, manifestando così in lui l'erede legittimo di tutta la cultura antica, del retaggio morale del Cristianesimo e del meglio della tradizione umanistica del mondo moderno.

Ed è il « messaggio » che si sprigiona da questa biografia che, spesso con le parole stesse di Croce, ripercorre le tappe di una conquista intellettuale che fu sempre, anche, acquisizione morale.

 


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