Trallallà - SAVE THE MERMAIDS. Seconda edizioneAutore: Trallallà
Curatore:
Titolo: Save the mermaids
Seconda edizione riveduta, ampliata, corretta e rimaneggiata, praticamente, un altro libro
Testo di Luca Forgione
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 28 x 28); 52 pagine; immagini a colori ed in b/n
Luogo, Editore, data: Napoli, Magma, dicembre 2021
Collana: 
ISBN: 9788894589627
Condizioni: nuovo
Note:
Prezzo: Euro 15,00
Disponibilità: 1 esemplare

 


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Le sirene di Trallallà sono disseminate in tutta la città di Napoli. La città che nasce appunto dalla morte della sirena Partenope e che insieme sono il risultato di una lunga trasformazione che vede Napoli come una tappa fondativa, ma non conclusiva.

Le loro figure maestose hanno abbandonato le sferecelesti della cosmologia della Repubblica platonica.

Ora si stagliano nei vicoli, negli anfratti, nelle scale, nei meandri, nelle mura dell’eterna ferocia di una città condannata a non morire.

Fissando il loro sguardo, ora mi accorgo, che i loro occhi, grandi e neri, non riflettono più le immagini di Ulisse e, ancor prima, di Orfeo, che con gli Argonauti cercava il vello d’oro e che le portò alla morte in quella tracotante bellezza delle tre isolette de Li Galli.

Nell’ Argonautiche orfiche, Orfeo parla in prima persona: “mentre io cantavo con la cetra, le Sirene, dalla cima dello scoglio, rimasero attonite, poi misero fine al loro canto.

Quindi con le sue mani una gettò in mare i legni dell’aulo, un’altra la lira.

Gemevano in maniera disperata, perché giungeva il giorno fatale della morte.

Dall’alto della loro roccia cava si lanciarono nell’abisso e nel frastuono del mare, e trasformarono in rocce i loro corpi e la “tracotante bellezza”.

Le sirene di Trallallà hanno adesso lo sguardo rivolto altrove.

L’autore:
Trallallà è una firma, la mia.
Prima di essere una firma era però un nomignolo attribuitomi trenta anni orsono dai miei amici, a causa del mio scanzonato modo di essere.
L’espressione ha una doppia valenza: può essere usata per canticchiare gioiosamente un motivo di cui non si conoscono le parole, oppure può essere ostentata espressione di indifferenza nei confronti di qualcuno o qualcosa.
Un paio di anni fa ho anche scoperto un verso del poeta Misa Sapego e mi è sembrato davvero perfetto: "Soffrirò, morirò, ma intanto sole, vento, vino e trallallà."

 


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