Catalogo della mostra. Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III"- Napoli, 11 - 26 settembre 2008
Mostra a cura di Annamaria Orsini Cammarata. Catalogo a cura di Fabio Donato
Testi di Mauro Giancaspro, Annamaria Orsini Cammarata, Massimo Capaccioli, Anna Maria Siena Chianese, Arcangelo Izzo
Descrizione: Volume in formato 8° oblungo (cm 22 x 24); 60 pagine; 21 illustrazioni a colori, di cui 5 su doppia pagina a colori e 5 in b/n, di cui 3 su doppia pagina
Luogo, Editore, data: Napoli, Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III", 2008
Collana: I Quaderni della Biblioteca Nazionale di Napoli. Serie IX. N. 6
Prezzo: Euro 15,00
Disponibilità: 1 esemplare
"... Anna Maria Bova non ha adoperato gli strumenti usuali dell’ottico come elemento decorativo per descrivere, per raccontare, per creare disegni inusuali. Non ha fatto ricorso al materiale ottico per proporlo come metafora; lo offre, piuttosto, come sineddoche grafica. Una parte per il tutto; una parte per l’insieme complesso dell’atto del guardare. Occhi di cristallo e lenti a rappresentare il vedere e il leggere. Sono loro che, in mostra, guardano; guardano voi che vi aggirate nella Sala Leopardi. Si serrano così tra loro in cortine dominate da un vero e proprio horror vacui o si affiancano, quasi minacciosi, l’uno all’altro. Altrove si diradano, fondendosi con piante, monti, luoghi, qualche volta nascondendosi tra essi; diventano soli, lune, astri, lampioni.
Vi incontrerete e vi scontrerete, dunque, con essi; vi accorgerete che sfruttando riflessi imprevisti alcuni sembreranno ammiccare, quasi complici e benevoli; altri assumeranno l’aspetto di uno sguardo torvo e risentito; altri ancora appariranno tristi e rammaricati; altri, infine, sembreranno sorvegliarvi. Forse risveglieranno qualche memoria sopita.
Ricorderete la lunga attesa, di sera sul marciapiede della stazione, e l’improvviso apparire dal buio dei due occhi luminosi e penetranti di un locomotore. Ricorderete i riflessi del sole sulle lenti nere di un vecchio suonatore di clarinetto lungo la ripida discesa che portava alla villa comunale. Ricorderete il luccichio di frammentati di sole nei residui di pioggia sulla strada percorsa da scuola a casa saltando con allegria tra le pozzanghere. Ricorderete gli occhiali di un arcigno e antipatico professore universitario dietro i quali le pupille erano solo immaginabili.
Ricorderete la lunga attesa, di sera sul marciapiede della stazione, e l’improvviso apparire dal buio dei due occhi luminosi e penetranti di un locomotore. Ricorderete i riflessi del sole sulle lenti nere di un vecchio suonatore di clarinetto lungo la ripida discesa che portava alla villa comunale. Ricorderete il luccichio di frammentati di sole nei residui di pioggia sulla strada percorsa da scuola a casa saltando con allegria tra le pozzanghere. Ricorderete gli occhiali di un arcigno e antipatico professore universitario dietro i quali le pupille erano solo immaginabili.
Acquisteranno, queste lenti e questi occhi di cristallo, la immobile fissità dello sguardo di chi è concentrato con trasporto nella lettura, di chi osserva con attenzione la reazione alchemica in corso in un alambicco, di chi scruta con teatrale curiosità in una sfera di cristallo, di chi controlla con severità complicati pannelli elettronici.
Non guarderete, ma sarete guardati a vista..."