Curatore:
Titolo: Giovan Battista Manso imprenditore e le sete del Real Monte Manso di Scala
Sottotitolo:
Descrizione: Volume in brossura, di cm 24 × 30 cm; 180 pagine; numerosi illustrazioni a colori.
Luogo, Editore, data: Napoli, Editori Paparo, 2022
Collana:
ISBN: 9788831983860
Condizioni: nuovo
Prezzo: Euro 35,00
Disponibilità: In commercio
L’accurata ricerca compiuta da Bianca Stranieri intorno a Giovan Battista Manso marchese di Villa (1567-1645), noto letterato, filantropo e mecenate, ne accresce l’indubbia importanza rivelandone l’aspetto di imprenditore-mercante e, nel contempo, la grande capacità d’iniziativa, diversificazione d’interessi, intraprendenza innovativa e attitudine ad attraversare ambienti molteplici sempre da protagonista.
La storia si svolge tra la fine del XVI e la prima metà del XVII, in una Napoli ancora nel pieno della costruzione della propria architettura politica, offrendo uno spaccato della realtà economica fortemente incentrata sul commercio e sulla manifattura della seta, all’interno di un quadro sociale e istituzionale di particolare vividezza.
L’autrice lumeggia la fervente creatività di questo importante rappresentante dell’élite napoletana, sempre ben avvertito delle responsabilità solidaristiche che un distinto status imponeva, con non comune analiticità e sul corredo d’una messe documentaria fitta, molto integrata e tratta soprattutto, ma non solo, dall’archivio della Fondazione Real Monte Manso di Scala e da quello della Fondazione Banco di Napoli.
Se ne ricava un godibilissimo affresco storico, suscettibile d’essere interrogato in varie prospettive, che attrae non solo specialisti, ma quanti possano rimanere incuriositi dalle dinamiche di una società fattiva ed impegnata a creare quotidianamente le proprie forme organizzative, prive in quell’epoca di stabili assetti. Ne vengono fuori concreti squarci sull’effettivo funzionamento delle rendite pubbliche, sul sistema degli arrendamenti, sulla rete dell’istruzione privata e sui relativi, diversificati impegni, sull’attività filantropica, sulla vita e sulle relazioni dell’aristocrazia e sui percorsi d’ascesa sociale, sui modi di formazione delle ricchezze e correlati mezzi di conservazione e investimento, sui complessi intrecci di relazioni intercorrenti tra il potere pubblico e l’iniziativa privata.
L’attenta ricostruzione del guardaroba del Manso e l’appendice catalografica dedicata agli abiti e ai paramenti sacri conservati presso la Fondazione Real Monte Manso di Scala, chiudendo il lavoro, consegnano un’originale prospettiva per la lettura d’un simbolismo, spesso inconsapevole, ma non certo casuale, che non poco concorreva a formare gli spazi identificativi del ceto aristocratico e mercantile, ed inoltre costituiscono un saggio significativo della centralità occupata dal commercio, dalla manifattura e dall’uso delle sete in un’importante società dell’età moderna.