Quasi_un_Dizionario_pAutore: Luigi Compagnone
Titolo: Quasi un dizionario.
Sottotitolo: Occasioni, Recensioni, Lampi di saggi, Tre Napoli.
A cura di Nando Vitali
Descrizione: Edizione in formato 8° (cm 20 x 14,5); 415 pagine.
Luogo, Editore, data: Napoli, Compagnie dei Trovatori, aprile 2007
Prezzo: Euro 18,00
ISBN13: 9788890197353
Disponibilita': In commercio

 


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Quasi un Dizionario è una raccolta di articoli, in forma di piccoli saggi, apparsi su giornali e riviste a partire dagli anni '40, fino a poco prima della scomparsa dell'autore.
L'idea del dizionario è classificazione mentale, nel senso che l'ordine degli articoli è cronologico, ma mette insieme un grandissimo numero di autori e di libri proprio come se fosse un dizionario.
Consultabile, dunque, ad uso e consumo per il lettore.


Le scoperte e le rivelazioni sono molte. Come molte le agnizioni che ognuno potra' ritrovare in una sorta di libero pellegrinaggio nel mondo della letteratura, e della scrittura in generale.
Un libro da leggere e rileggere, sostenuto e nutrito da una prosa, quella di Compagnone, sempre musicale, ma spesso anche morsicata da note taglienti e ironiche. Una scrittura pronta a scattare in ogni direzione, ma tenuta fermamente insieme dal talento e dalla passione.

Luigi Compagnone fuma e scrive, scrive e fuma. La sigaretta si consuma tra l'indice e il medio, un fil di fumo sale verso l'alto e sul foglio si compongono le frasi.
Di cosa scrive? Di tutto, e incalzato dalla velocita' del tempo. Scrive di sé, della sua citta', dei libri degli altri. Il volume che avete tra le mani è soprattutto dedicato ai libri degli altri. È nato sulle colonne dei giornali come testimonianza quotidiana di un lettore che non sta mai fermo. I suoi occhi aggrediscono le righe e sovrappongono le proprie righe a quelle altrui.
Che si tratti di un necrologio o di un libro appena uscito, o di un nuovo incontro, la penna di Compagnone è pronta al perimetro critico, allo slancio, all'incazzatura. In un passaggio breve ci dice chi sono i suoi fratelli letterari (Arpino, ad esempio), in un altro si sofferma su una trama e non gli sfuggono le "novita'", soprattutto quelle che riguardano Napoli.
Eccolo infatti recensire con tempismo e precisione Malacqua di Pugliese e Il resto di niente di Striano. Compagnone scrive con i capelli irti in testa, il mondo lo sgomenta, sente che si ostina a passare altrove e sempre piu' raramente si prende la briga di fargli visita.
Però lui se ne sta rintanato a casa, gli occhi chiari in agguato nell'oscurita', la mente febbricitante, le dita ingiallite, la macchina da scrivere pronta a ricevere i colpi dell'intelligenza, il foglio è pronto, può essere spedito al giornale, domani ci sara' qualcuno che lo leggera' e lui stesso lo accogliera' con occhi diversi, come se a scrivere quelle righe piene di nicotina fosse stato un altro.
Il tempo è passato, i decenni sono volati, la maturita' e l'immaturita', la giovinezza e la vecchiaia si sono confuse e oggi c'è chi, come Nando Vitali, il curatore di questo libro, decide che in quelle pagine ingiallite di giornale è nascosta la storia segreta di uno scrittore urticante e mai fermo. Anche oggi che non c'è più.
Silvio Perrella

 


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