il_culto_di_san_micheleAutore: Ada Campione
Titolo: Il culto di San Michele in Campania. Antonino e Catello
Descrizione: Volume rilegato, in 8° (cm 24 x 17); 190 pagine; illustrazioni a colori.
Luogo, Editore, data: Bari, Edipuglia, 2007
Collana: Biblioteca Michaelica. N. 2
ISBN: 88-7228-534-8
Prezzo: Euro 35,00
Disponibilita': In commercio

 


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Il volume, articolato in quattro parti, è un’approfondita analisi del culto micaelico in Campania nelle sue diverse espressioni. Nella prima parte l’Autrice presenta gli insediamenti micaelici con particolare riferimento alle numerose grotte che, sull’esempio di quella garganica, furono dedicate all’Angelo, soprattutto lungo l’asse viario Salerno-Avellino-Benevento. Segue un esame dei componimenti agiografici campani nei quali è attestata la presenza dell’Angelo, talvolta nella sua generica funzione di custos, talaltra con gli attributi tipici di Michele.


L’Autrice analizza il dossier agiografico di Antonino e Catello, rispettivamente monaco di Sorrento e vescovo di Stabiae: sulla base dei dati storici e di quelli emersi dallo stesso dossier Ada Campione, posticipa di oltre un secolo la composizione della Vita Antonini collocandola nell’XI secolo, un’epoca che vede il rilancio di Sorrento a livello sia politico-istituzionale, sia religioso. L’anonimo autore della Vita – probabilmente un monaco/vescovo – accosta Antonino (IX secolo) a Catello (VI secolo) rendendo l’abate sorrentino co-protagonista nella fondazione del santuario micaelico del Monte Faito, considerato santuario nazionale dei Bizantini di Napoli, anche per motivi di concorrenza con il santuario micaelico del Monte Gargano tradizionalmente legato ai Longobardi.

 


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