AAA Immagine Non Disponibile pAutore: Ferdinando IV di Borbone
Titolo: Origine della popolazione di San Leucio.
Ristampa anastatica, 1784
Con la ristampa della 'Analisi ragionata del Codice Ferdinandino per la popolazione di San Leucio'. Opera di Matteo Galdi (1790).
Descrizione: Volume in formato 8°; pagine 43 + LIX
Luogo, Editore, Data: San Leucio (Ce), Saletta dell'Uva, 2004
Prezzo: Euro 10,00
Disponibilità: In commercio

 


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"...... Pensai dunque nella Villa medesima di scegliere un luogo più separato, che fosse quasi un romitorio, e trovai il più opportuno essere il sito di S. Leucio. Avendo pertanto nell'anno 1773 fatto murare il Bosco, nel recinto del quale eravi la vigna, e l'antico Casino de' Principi di Caserta, chiamato di Belvedere; in un'eminenza feci fabbricare un piccolissimo Casino per mio comodo nel Tandarvi a caccia.

Feci anche accomodare un'antica, e mezzo diruta Casetta, ed altra nuova costruire. Vi posi cinque, o sei Individui per la custodia del Bosco, e per aver cura del sopradetto Casinetto, delle vigne, piantagioni, e territorj in esso recinto incorporati. Tutti questi tali colle loro famiglie furon da Me situati nelle sopradette due Casette, e nell'antico Casino di Belvedere, che fec'indi riattare. Nell'anno 1776 il Salone di detto antico Casino fu ridotto a Chiesa, eretta in Parrocchia per quegli Abitanti accresciuti al numero di altre famiglie diciassette, per cui mi convenne ampliare le abitazioni, come feci anche della mia.
Ampliato che fu il Casino, incominciai ad andarci ad abitare, e passarci l'Inverno: ma avendo avuto la disgrazia di perdere il mio Primogenito, e per questa cagione più non andandoci ad abitare, stimai di quell'abitazione farne altro più utile uso.
Gli Abitanti sopracitati, con altre quattordici famiglie aggregateci, giunti essendo al numero di 134, attesa la favorevole prolificazione prodotta dalla bontà dell'aria, e dalla tranquillità e pace domestica, in cui viveano; e temendo, che tanti fanciulli e fanciulle, che aumentavansi alla giornata, per mancanza di educazione non divenissero un giorno, e formassero una pericolosa società di scostumati, e malviventi, pensai di stabilire una Casa di educazione pe' figliuoli dell'uno, e dell'altro sesso, servendomi, per collocarveli, del mio Casino; ed incominciai a formarne le regole, ed a ricercar de' soggetti abili ed idonei per tutti gl'impieghi a tal'uopo necessarj.

Dopo di aver messo quasi tutto all'ordine, riflettei, che tutte le pene, che mi sarei dato, e tutte le spese, che vi avrei erogato, sarebbero state inutili; poiché tutta questa gioventù benché ben educata, giunt'ad un'età tale d'aver terminati tutti quegli studj alla di lor condizione adattati, sarebbe rimasta senza far nulla; o almeno applicar volendosi a qualche mestiere, avrebbe dovut'altrove portarsi, per ricercarsi sostentamento; non essendomi possibile di situarne, che pochi al mio servizio nel luogo.
Ed in quel caso, come sommamente sensibile sarebbe stato alle rispettive famiglie il separarsene; così anch'Io provato avrei una gran pena di vedermi privato di tanta bella gioventù, che come miei propri figli avea riguardato sempre, ed aveva con tanta pena cresciuti.

Rivolsi dunque altrove le mie mire, e pensai di ridurre quella Popolazione, che sempre più aumenta, utile allo Stato, utile alle famiglie, ed utile finalmente ad ogn'individuo di esse in particolare: e rendendo in tal maniera felici e contenti tanti poveretti, che per altro fin' al giorno di oggi essendo vivuti nel santo timore di Dio, ed in ottima armonia e quiete fra di essi, non mi hanno dato menomo motivo di lagnamene, godere Io di questa soddisfazione in mezzo di essi, e delle loro benedizioni, in que' momenti, che le altre mie cure più interessanti mi permettono di prendere qualche sollievo. Utile allo Stato, introducendo una manifatturia di sete grezze, e lavorate di diverse specie fin ora qui poco, o malamente conosciute, procurando di ridurl'alla miglior perfezione possibile, e tale da poter col tempo servir di modello ad altre più grandi.
Utile alle famiglie, alleviandole da' pesi, che ora soffrono, e portandole ad uno stato da potersi mantener con agio, e senza pianger miserie, come fin ora è accaduto in molte delle più numerose ed oziose, togliendosi loro ogni motivo di lusso coli'uguaglianza, e semplicità di vestire; e dandosi a' loro figli fin dalla fanciullezza mezzo da lucrar col travaglio per essi, e per tutta la famiglia, del pane, da potersi mantenere con comodo, e polizia.
Utile finalmente ad ogn'individuo in particolare, perché dalla nascita ben educati da' loro Genitori; istruiti in appresso nelle Scuole normali, già da qualche tempo con profitto introdotte; ed in ultimo animati al travaglio dall'esempio de' loro compagni e fratelli, e dal lecco del lucro, che quelli ne percepiscono, si ci avvezzeranno, e talmente si ci affezioneranno, che fuggiranno l'ozio padre di tutti i vizj, da' quali infallibilmente ne sarebbero nati mille sconcerti, lasciando inoperosa tanta gioventù, che ora siam sicuri di evitare, perché giunti di mano in mano questi bravi, e belli giovinetti, e fanciulle all'età adulta e propria, venendosi ad accoppiare, aumenterà sempre più questa sana, e robusta Popolazione, composta al giorno di oggi di 214 individui.

Oltre i Padri, e le Madri di famiglia, che travagliano, sono già impiegati nelle manifatture molti figliuoli dell'uno, e dell'altro sesso, ed in una famiglia, che ne ha alcuni grandi, bastantemente buoni artefici, il loro lucro giornale va da 10 a 12 carlini.
Ora si è ingrandita la Casa di Belvedere per riunirvi tutto il lavorio, e le manifatture, ch'erano disperse nelle diverse abitazioni, e per fare, che tutta quella Gioventù sia riunita sotto gli occhi di quel degnissimo Parroco, e degli altri non men degni Sacerdoti, che c'invigilano.
Si stanno anch'edificando delle nuove Case per comodo di que' giovani, che vadano giungendo all'età di potersi unire in matrimonio, e per quegli Artefici forestieri, che si fissino nel luogo. Di questi ve ne sono alcuni fissati, ed altri, che fanno il noviziato, non essendo che poco tempo, che son venuti. Lo stato presente delle cose giunto essendo ad un tal termine, ed avendosi riguardo all'avvenire, sembrami richiedere, che questa nascente Popolazione, che in pochi anni può divenire ben numerosa, riceva una norma, per sapere i retti sentieri, su de' quali possa diriggere i suoi passi con sicurezza; e nel tempo stesso sia in istato di conoscere la sua felice situazione; e questa da qual fonte derivi.

Questa norma, e queste leggi da osservarsi dagli Abitanti di S. Leucio, che da ora innanzi considerar si debbono, come una medesima famiglia, son quelle, che Io qui propongo, e distendo, più in forma d'istruzione di un Padre a' auoi Figli, che come comandi di un Legislatore a' suoi Sudditi.

Procurerò, che siano ristrette, ed adattate, per quanto più si può, allo stato presente, ed alle attuali circostanze di questa piccola nascente Popolazione, per cui son fatte. Se questa, crescendo, avrà bisogno di nuovi regolamenti, o se l'esperienza ne indicherà degli altri non preveduti, e necessari, mi riserbo di darli; cercando per altro di non allontanarmi da' principi fondamentali della presente istruzione."

 


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