Autore: Antonella Orefice
Titolo: Delitti e condannati nel Regno di Napoli (1734 - 1862)
Sottotitolo: Nella documentazione dei Bianchi della Giustizia
Prefazione di Antonio Illibato
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 21 x 15); 140 pagine.
Luogo, Editore, data: Napoli, Arte Tipografica, 2014
ISBN: 9788864191133
Disponibilità: No
Dalla quarta di copertina:
"Il fascino delle carte dei Bianchi della Giustizia, a scorrere le pagine del nuovo lavoro di Antonella Orefice, sembra ancora quello consegnato alla memoria dei posteri dal poeta ed erudito napoletano Salvatore Di Giacomo. Il suo atteggiamento nei confronti del soggetto preso a studiare, per dirla con Henri-Irénée Marrou, è costantemente di "comprensione": una comprensione intesa nel senso migliore della parola.
Davanti agli occhi del lettore sfila tutto un mondo di vicende drammatiche, incentrato sulle ultime ore di vita dei condannati a morte e sulla benemerita azione dei Bianchi, volta "a confortarli ad patientia et ridurli ad via di verità et per la salute di loro anime".
Quel mondo artisticamente raffigurato nel bel dipinto di Giuseppe Boschetto, La Pimentel condotta al patibolo, che ancora oggi sollecita la riflessione delle anime attente ai valori dello spirito e della cultura. Nel nostro paese, nel quale il rapporto tra Chiesa e Stato e la presenza di istituzioni religiose hanno avuto un peso determinante, l’importanza civile e storiografica della documentazione archivistica è facilmente intuibile.
L’autrice, giovandosi della possibilità di avere sott’occhio una panoramica complessiva del prezioso materiale documentario, ha ripercorso le vicende della Compagnia dei Bianchi nel lungo periodo, prendendo in esame i libri degli scrivani degli anni 1734-1862: anni segnati da eventi cruciali della vita politica e sociale del Mezzogiorno. Merita lode, pertanto, la certosina fatica della dottoressa Antonella Orefice, che alle sue monografie su fatti e personaggi della Repubblica Napoletana del 1799 aggiunge ora questo libro, che si inserisce nel cospicuo filone di ricerche sulle compagnie di giustizia, incaricate di avviare a una fine cristiana i condannati a morte dalla legge degli uomini."
Prof. Antonio Illibato
Dir. Archivio Storico Diocesano di Napoli
" Nel nuovo lavoro della storica Antonella Orefice “Delitti e condannati nel Regno di Napoli (1734- 1862)" Arte Tipografica Editrice- Napoli- 2014, si rivelano i vari momenti emotivi di una studiosa che ha il privilegio e l’onere di leggere, analizzare e dare una loro organicità a ben 140 manoscritti dell’Archivio Storico Diocesano di Napoli, i quali documentano il compito, a volte agevole, a volte arduo, svolto dalla Compagnia dei Bianchi nel confortare i condannati a morte” ad patientia et ridurli ad via di verità e per la salute delle loro anime".
Quindi il testo ha il pregio di comunicarci tante vicende drammatiche e dolorose riguardo agli ultimi momenti di vita di 663 condannati sia per delitti comuni che per reati addebitabili al fatto di aver sognato un mondo migliore, i cosiddetti rei di Stato.
Tanti stati d’animo diversi sono analizzati dall’autrice, momenti di profondo e sereno pentimento come altri drammatici di disperazione e di rifiuto del conforto, che gli scrivani della Compagnia dei Bianchi annotano con scrupolosità e di cui Antonella Orefice ci fa partecipe ed è ella stessa primariamente partecipe nel momento in cui si trova ad ordinare la documentazione.
E’ la stessa studiosa a rivelare che non è stato facile per lei “ gestire quel dolore implacabile che si sprigionava da ogni pagina, ad ascoltarlo, a comprenderlo, e poi trasmetterlo ad un’epoca diversa”.
Infatti il ben morire cristianamente non è da tutti i condannati accettato e in tale contesto emerge la figura del patriota Michele Morelli nel rifiutare i sacramenti, nel rivelare la sua” incredulità” che provoca sentimenti di autentico terrore nel Padre Governatore e in tutta la Compagnia, un documento completo, bello e nel contempo terribile che trasmette, comunque la si pensi, le emozioni dello scrivano.
L’autrice ordina la documentazione, seguendo i vari momenti storici del Regno di Napoli dal 1734 al 1862, con l’intento di chi vuol comunicare l’opera "socio-spirituale" dei Bianchi della Giustizia nelle ventiquattro ore di Cappella.
Non si può non accennare altresì alla grande novità storica del terribile” sorteggio” in base al quale trovavano la morte i soldati colpevoli di un “ reato imprecisato”, a cui presenziavano gli stessi Fratelli della Compagnia dei Bianchi. Ben 70 soldati furono condannati a morte secondo sorteggio soltanto durante il regno di Carlo III, sorteggi che " avvenivano a volte tra due soldati, poi uno su quattro, oppure uno su nove", come riportato nell'appendice documentaria, indipendentemente dal grado ricoperto e dall’entità del reato imprecisato di cui si era dichiarati colpevoli.
Il testo si pregia altresì di una ricca appendice documentaria con tutti i nominativi dei condannati a morte e con i nomi dei vari scrivani che avevano il compito di annotare accuratamente i momenti precedenti l'esecuzione della condanna a morte.
Quindi alla dottoressa Antonella Orefice, come scrive nella parte finale della prefazione Monsignor Antonio Illibato, direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Napoli “ un cordiale plauso e l’augurio di portare presto a termine il disegno di completare l’opera”.
Scritto da Angelo Martino