LE PORCELLANE NAPOLETANE DELL'OTTOCENTO (1806 - 1860) -Angela Caròla Perrotti Autore: Angela Caròla Perrotti
Titolo: Le porcellane napoletane dell'Ottocento. 1807 - 1860
Descrizione: Volume stampato su Carta Tintoretto delle Cartiere Fedrigoni, contenuto in cofanetto rigido in formato 4° (cm 35 x 25); 322 pagine;  con circa 450 illustrazioni di cui 300 a colori, di splendide e rare porcellane, la maggior parte delle quali appartenenti a collezioni private. Tale esemplare è sprovvisto di cofanetto rigido, il dorso e leggermente ingiallito e la velina presenta piccoli danni sul piatto anteriore. L'esemplare è intonso
Luogo, Editore, data: Napoli, Grimaldi & C., 1990
Note: Esemplare facente parte di una tiratura di soli 250 copie fuori commercio, che l'Editore ha prodotto per uso eslusivo della ditta Rendelin Vernital.
Prezzo: Euro 80,00
Disponibilità: 1 esemplare

 


richiedi informazioni



Dalla Nota introduttiva:

Nel generale movimento di rivalutazione dell'arte del primo Ottocento le porcellane napoletane di quel periodo si trovano ad assumere un ruolo di particolare significato in quanto, da un lato ricordano e puntualizzano con le loro immagini le fasi salienti delle vicende storiche del movimentato periodo napoleonico e della successiva restaurazione borbonica, e dall'altro sono la concreta testimonianza del lavoro di una ristretta cerchia di uomini travolti loro malgrado da sovvertimenti di vastissima portata. Poiché la sopravvivenza stessa dei ceramisti si trovò a dipendere dalla qualità del prodotto che in base alle leggi di mercato doveva non solo risultare competitivo sul piano economico, ma anche offrire decori e immagini tecnicamente perfetti e iconograficamente diversi da quanto si realizzava nell'ambito delle grandi industrie ceramiche, si sviluppò nella nostra città un genere prettamente napoletano rispondente alle richieste della corte, della borghesia locale, e dei numerosi turisti stranieri in cerca di «souvenirs».

Porcellane quindi che raccontano e ci tramandano come documenti «materiali» ciò che i documenti cartacei ci attestano: vicissitudini storiche di ampio raggio; vicende umane minute e travagliate, piccole tarsie del più ampio aspetto della storia del lavoro; e gli usi e costumi di una città che viveva in quegli anni - senza saperlo - l'ultimo suo momento come grande capitale europea.

La presente monografia suggella una ricerca iniziata nel 1970 quando, in occasione di un saggio comparso poi nel IX volume della «Storia di Napoli», mi avvicinai per la prima volta ai documenti di archivio. In realtà quel primo approccio costituì la premessa del mio lavoro degli anni successivi e in particolare del volume del 1978 «La Porcellana della Real Fabbrica Ferdinandea» che mi si delineò quasi spontaneamente mentre cercavo di ricostruire il passato professionale di quel gruppo di artisti che fu travolto dalle vicende politiche ottocentesche. Pur avendone quindi studiato e approfondito le vicende, ho sempre considerato, nel quadro dei miei studi, il periodo dell'Ottocento ancora incompiuto, e rappresentava un momento saliente nei miei programmi di lavoro. Solo le circostanze occasionali che portano involontariamente a dare la precedenza a una ricerca piuttosto che a un'altra, mi hanno fatto posticipare questa trattazione a favore della ricostruzione del periodo di Capodimonte concretizzatasi poi nel 1986 nella mostra «Le Porcellane dei Borbone di Napoli: Capodimonte e Real Fabbrica Ferdinandea, 1744-1806».
Oggi il discorso riprende proprio da quell'anno 1806, e abbraccia tutta la prima meta del secolo fino all'Unità d'Italia. Fra gli obiettivi della monografia vi è anche audio di rispondere a esigenze sostanzialmente diverse, filologiche e pratiche....

 


richiedi informazioni

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.