i tessuti d arte del regno di napoli nicoletta d arbitrioAutore: Nicoletta D'Arbitrio
Titolo: I tessuti d'arte del regno di Napoli.
Sottotitolo:
Descrizione: Volume in formato 4° (cm 30 x 30); 146 pagine; peso: Kg 1,10
Luogo, Editore, data: Pollena Trocchia (NA), Ad Est dell'Equatore, 2017
Collana: Cubi
ISBN: 9788895797786
Disponibilità: NO

 


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Il libro ricostruisce il percorso dell'arte del tessuto a Napoli partendo dal Quattrocento, un periodo decisivo per la produzione di manufatti pregiati di seta e d'oro.
Tessuti unici e preziosi che avevano valore monetario accertato e accettato negli scambi commerciali. I sovrani aragonesi arricchirono con una collezione di tessuti d'arte di pregio il loro tesoro custodito nella torre del “Guardaropa reale” in Castel Nuovo. Una collezione che, oltre a dimostrare l’attenzione dedicata all'arte e a dare prestigio alla corte, rappresentò per i sovrani un patrimonio preziosissimo, adottato anche come “impegno” offerto ai banchieri per acquisire fondi utili a finanziare le imprese dei re d'Aragona.

Il saggio pone le basi scientifiche per un repertorio documentario e letterario in gran parte inedito, frutto di una ricerca condotta negli archivi storici italiani ed europei e fondato sulla acquisizione di una vasta documentazione iconografica. Lo studio ha portato alla luce preziose opere d'arte tessile create da artefici napoletani e anche francesi, fiorentini, senesi, veneziani e genovesi che operarono a Napoli, dove furono accolti e a cui fu data cittadinanza, contribuendo al fiorire dell'arte tessile. I documenti non solo ne rivelano l'identità ma specificano le caratteristiche dei manufatti creati dall'atelier di ogni “Maestro di drappi d'oro”.

Lo studio rivela anche il contributo dato dagli artisti del Regno di Napoli nel XV e XVI secolo alla diffusione dell'arte tessile in Francia, dove furono invitati e ospitati nelle dimore reali. I sovrani francesi, inoltre, per promuovere le arti si ispirarono agli interventi introdotti a Napoli dal governo aragonese e vicereale. Il testo valorizza i percorsi produttivi-creativi legati alla cultura materiale della città e che ne hanno nel tempo promosso lo sviluppo, il benessere economico e civile. La seconda parte del libro riguarda le fasi di restauro di opere dell’arte tessile napoletana tra cui gli arazzi di Palazzo Reale, i ricami della famiglia D’Aquino e gli apparati delle famiglie reali e delle nobili casate napoletane conservati in S. Domenico Maggiore e i ricami di S. Chiara eseguiti dall’autrice stessa nel corso della propria vita professionale.

«Il restauro non è un'applicazione tecnica per quanto sofisticata, ma è un atto critico, il gesto di mani guidate dal pensiero. E il gesto che porta a restaurare non si dirige verso l'indistinto mondo dell'arte ma verso la singola opera. È la singolarità dell'opera la protagonista del pensiero, dello studio e della conoscenza». (Maria Andaloro)

 


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