libro GENESI E DIVENIRE DEL BAROCCO TRA ROMA E NAPOLI. Dipinti da Palazzo Chigi in Ariccia e dalla collezione Koelliker - A cura di Francesco PetrucciAutore: 
Curatore: Francesco Petrucci
Titolo: Genesi e divenire del Barocco tra Roma e Napoli
Sottotitolo: Dipinti da Palazzo Chigi in Ariccia e dalla collezione Koelliker
Catalogo di Mostra. Napoli, Palazzo Ricca sede della Fondazione Banco Napoli, 10/04/2025 - 30/06/2025
Descrizione: Volume in 4° di cm 24 x 28, brossura con bandelle; pagine 96; circa 100 illustrazioni a colori.
Luogo, Editore, data: Roma, De Luca Editori D'Arte, 2025
Collana:
ISBN: 9788865576465
Condizioni: nuovo
Prezzo: Euro 28,00
Disponibilità: In commercio

 


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Il catalogo mette in risalto la relazione osmotica nel campo della pittura tra Roma e Napoli, capitali della cultura artistica europea nell’età barocca. Molti artisti attivi nella città dei papi si trasferirono poi nel viceregno, mentre altri di formazione napoletana viceversa operarono nel centro del Cattolicesimo, con un proficuo scambio di esperienze e stimoli culturali. Bastino gli esempi di Caravaggio e Ribera, formatisi a Roma e poi trasferitisi a Napoli ove fecero scuola, o quelli di Bernini, nato nella città partenopea e poi divenuto l’astro del Barocco romano, e di Salvator Rosa, che fu attivo nella maturità a Roma ove eseguì molti dei suoi capolavori più insigni. Ma i casi sono molteplici, fino al pieno Settecento con le figure di Sebastiano Conca e Corrado Giaquinto, che innestarono originalmente la loro cultura solimenesca nel substrato classicista romano. Si tratta di un argomento trascurato dalla critica, che per la prima volta approda ad una mostra.

A tal fine sono stati selezionati venti dipinti di qualità molto alta: dieci provenienti da Palazzo Chigi in Ariccia, sede del museo del barocco romano, e dieci dalla collezione Koelliker, una delle più prestigiose raccolte private di arte italiana formata dal mecenatismo dell’imprenditore milanese Luigi Koelliker. I primi sono di scuola romana, i secondi di scuola napoletana.

Alcuni dei pittori selezionati hanno contribuito a traghettare verso il Barocco nelle due capitali la loro cultura naturalista e manierista, altri sono stati attivi nei due centri, altri ancora solo in uno di essi, ma ingenerando comunque reciproche suggestioni per l’importanza delle loro opere pubbliche, con una vitalità mutevole e innovativa, fatta di interazioni reciproche.

 


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