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Titolo: L'alba della ricostruzione
Sottotitolo: Tutela, restauro, urbanistica negli anni della Direzione generale di Ranuccio Bianchi Bandinelli
Descrizione: Volume in brossura, filo refe, f.to 17x24; pagine 648; numerose illustrazioni b/n
Luogo, Editore, data: Roma, Scienze & Lettere, 2024
Collana: Una scuola per il patrimonio: questioni di metodo, 5
ISBN: 9788866872702
Condizioni: nuovo
Prezzo: Euro 56,00
Disponibilità: In arrivo, imminente
Dopo la devastazione causata dalla Seconda guerra mondiale, l’Italia si trova ad affrontare il difficile compito della ricostruzione del proprio patrimonio storico-artistico. Il volume si concentra su un arco temporale ristretto, che corrisponde a una stagione complessa, ma anche esaltante, qui definita “fase eroica della ricostruzione”.
Al centro c’è la figura di Ranuccio Bianchi Bandinelli, archeologo e intellettuale militante, che in questi anni cruciali è nominato Direttore generale delle antichità e belle arti presso il Ministero della pubblica istruzione.
Al lavoro di questi uomini delle istituzioni si affianca il contributo di numerosi studiosi di altissimo calibro che, fino a quel momento estranei all’amministrazione artistica, ma animati dalle speranze di rinnovamento del postfascismo, decidono di mettere da parte le proprie ricerche accademiche per servire lo Stato. Per mezzo di fonti storiche e archivistiche, Giovanna Russo Krauss ricostruisce come i vari protagonisti di questo lavoro di ricostruzione – Ranuccio Bianchi Bandinelli, Carlo Ludovico Ragghianti, Roberto Pane, Giorgio Castelfranco, Bruno Zevi – pur con le loro differenti formazioni, si impegnarono per un obbiettivo comune. Nel corso del testo ne vengono seguiti gli articolati rapporti, i contrasti, i successi, ma anche i fallimenti, collocandoli nel più ampio quadro dato dai fattori personali, economici, politici e storici.
Al centro c’è la figura di Ranuccio Bianchi Bandinelli, archeologo e intellettuale militante, che in questi anni cruciali è nominato Direttore generale delle antichità e belle arti presso il Ministero della pubblica istruzione.
Al lavoro di questi uomini delle istituzioni si affianca il contributo di numerosi studiosi di altissimo calibro che, fino a quel momento estranei all’amministrazione artistica, ma animati dalle speranze di rinnovamento del postfascismo, decidono di mettere da parte le proprie ricerche accademiche per servire lo Stato. Per mezzo di fonti storiche e archivistiche, Giovanna Russo Krauss ricostruisce come i vari protagonisti di questo lavoro di ricostruzione – Ranuccio Bianchi Bandinelli, Carlo Ludovico Ragghianti, Roberto Pane, Giorgio Castelfranco, Bruno Zevi – pur con le loro differenti formazioni, si impegnarono per un obbiettivo comune. Nel corso del testo ne vengono seguiti gli articolati rapporti, i contrasti, i successi, ma anche i fallimenti, collocandoli nel più ampio quadro dato dai fattori personali, economici, politici e storici.
INDICE
Premessa
Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli
Presentazione
Andrea Pane
Introduzione
1 Tutela, ricostruzione e restauro dall’8 settembre alla Liberazione
1.1 Brevi note storiche: rassegnazione e antifascismo nel 1943
1.2 La difficile tutela di monumenti e opere d’arte durante il conflitto
1.2.1 La politica delle arti di Bottai e Lazzari
1.2.2 In guerra per l’arte: il ruolo dell’esercito alleato nella protezione del patrimonio artistico italiano
1.2.3 La Direzione generale delle arti dopo l’8 settembre: Roma, Padova e Salerno
1.2.4 Prevenzione e ricognizione: la reggenza di Giorgio Castelfranco nella primavera del 1944
1.2.5 La “fase napoletana”: la breve reggenza di Amedeo Maiuri da Salerno a Roma
1.3 Ricostruire Stato e Paese: la difficile reggenza di Modestino Petrozziello dalla liberazione di Roma alla fine della guerra
1.3.1 Diocesi, studiosi, cittadini, funzionari e nuclei locali: la chiamata alle armi per la tutela
1.3.2 La creazione della Commissione consultiva per le antichità e belle arti
1.3.3 Belle arti e Lavori pubblici: un difficile rapporto
1.3.4 La collaborazione con la Subcommission for Monuments, Fine Arts and Archives
1.4 Il dibattito sull’amministrazione artistica nel 1944
2 La ricostruzione: la “chiamata alle armi” di Ranuccio Bianchi Bandinelli
2.1 Da intellettuale a comunista: il percorso di Bianchi Bandinelli
2.1.1 La formazione di Bianchi Bandinelli: nobile erudito locale o studioso borghese internazionale?
2.1.2 Università e istituzioni negli anni Trenta
2.1.3 La militanza antifascista e l’evoluzione verso il comunismo
2.1.4 Storia, arte e cultura: il pensiero etico di Bianchi Bandinelli
2.2 “Abbracciare insieme i problemi del passato e quelli del presente”: Bianchi Bandinelli Direttore generale
2.2.1 Una nomina difficile
2.2.2 Ricucire il paese e tornare alla “normalità”
2.2.3 Bianchi Bandinelli e Ragghianti per il riordino delle soprintendenze
2.2.4 Come non ricostruire l’Italia demolita: il pensiero di Bianchi Bandinelli
3 Carlo Ludovico Ragghianti Sottosegretario per le belle arti
3.1 L’arte e la politica: Carlo Ludovico Ragghianti
3.1.1 Uno storico fuori dal comune: la formazione e l’impegno politico
3.1.2 Ragghianti e la Firenze distrutta
3.2 Da “La Critica d’Arte” al Ministero della pubblica istruzione: i difficili rapporti di Bianchi Bandinelli e Ragghianti
3.2.1 Bianchi Bandinelli, Ragghianti e «La Critica d’Arte». Accordi e contrasti tra pensiero e azione
3.2.2 “A fare il Direttore Generale siamo in due”. Ragghianti e il progetto di un Alto commissariato per le belle arti
3.3 L’impegno urbanistico e i tentativi di riforma dell’Ufficio per l’urbanistica
3.3.1 L’Ufficio per l’urbanistica e il progetto di revisione legislativa
3.3.2 Ragghianti tra Genio civile e soprintendenze
3.3.3 Tra Ragghianti e l’America: il ruolo di Bruno Zevi
3.4 L’Affare Ventura e la questione Ufficio recupero: la fine del Sottosegretariato
4 Bianchi Bandinelli alla guida della Direzione generale in un anno di fermenti: il 1946
4.1 Fondi italiani e donazioni: l’apertura dei primi cantieri di restauro
4.1.1 L’Italia cantiere post bellico
4.1.2 Tra America e Italia: Cinquanta monumenti italiani danneggiati dalla guerra
4.2 I progetti di riforma
4.2.1 La Direzione generale e gli uffici periferici: il Segretariato generale
4.2.2 Il Consiglio superiore antichità e belle arti
4.2.3 Incarichi a persone estranee alle soprintendenze
5 Uno sguardo all’attività sul territorio: il ruolo di Roberto Pane
5.1 Roberto Pane tra il 1943 e il 1945: teoria e prassi
5.1.1 Nuove questioni di metodo: Roberto Pane e il dibattito dell’Italia liberata
5.1.2 Il contributo all’amministrazione delle arti tra il 1944 e il 1945
5.2 Il ruolo di Roberto Pane in alcuni cantieri del dopoguerra
5.2.1 Cancellare l’offesa o mitigarla? Roberto Pane in alcuni cantieri campani
5.2.2 Il rapporto con la Direzione generale: ispettore a Porto Torres e “corrispondente” da Napoli
5.3 Il Piano di ricostruzione di Napoli
5.4 Restaurare “un prezioso scrigno spezzato”: il Tempio Malatestiano di Rimini
5.4.1 Il Tempio nella fase eroica della ricostruzione
5.4.2 Il “doppio” restauro del Tempio Malatestiano
6 Da Bianchi Bandinelli a Guglielmo De Angelis d’Ossat
6.1 Il tramonto degli ideali: le dimissioni di Bianchi Bandinelli
6.1.1 Costituzione, belle arti e Regioni: l’ultima battaglia di Bianchi Bandinelli
6.1.2 Il convegno dei soprintendenti del maggio 1947
6.1.3 Le dimissioni
6.1.4 L’ultimo ruolo istituzionale: il contributo di Bianchi Bandinelli all’interno dell’UNESCO e dell’Icom
6.2 La direzione di Guglielmo De Angelis d’Ossat
6.2.1 De Angelis d’Ossat e le nuove necessità del restauro postbellico
6.2.2 Nuove risorse finanziarie, nuovi restauri
7 Tutela, restauro, urbanistica negli anni Cinquanta
7.1 Considerazioni sulla Ricostruzione italiana
7.2 Bianchi Bandinelli, Ragghianti e Pane
7.2.1 Influenza e superamento della lezione crociana
7.2.2 L’importanza della pianificazione: Bianchi Bandinelli e il PRG di Siena
7.2.3 Un archeologo, uno storico dell’arte e un architetto verso la tutela a scala urbana
7.3 Considerazioni conclusive
Abbreviazioni
Bibliografia
Sitografia
Indice dei nomi