Pulcinella

Da Wikipedia:
[...]Pulcinella incarna la plebe napoletana, l'uomo più semplice, quello che nella scala sociale occupa l’ultimo posto l'uomo che pur conscio dei propri problemi riesce sempre a venirne fuori con un sorriso.

Egli è chiamato a rappresentare l’anima del popolo e i suoi istinti primitivi, appare quasi sempre in contraddizione, tanto da non avere dei tratti fissi: è ricco o povero, si adatta a fare tutti i mestieri oltre al servo fedele eccolo fornaio, oste, contadino, ladro e venditore di intrugli miracolosi, è prepotente o codardo, e talvolta presenta l’uno e l’altro tratto contemporaneamente prendendosi gioco dei potenti.

La qualità che contraddistingue meglio Pulcinella è la sua furbizia, ed è proprio con la sua proverbiale furbizia che egli riesce a trovare la capacità di risolvere i problemi più disparati che gli si parano davanti sempre però in favore dei più deboli a discapito dei potenti.

Altra sua famosa caratteristica è quella di non riuscire mai a stare zitto e da ciò nasce l’espressione “segreto di pulcinella” cioè qualcosa che tutti sanno.

Pulcinella rappresenta un personaggio che ha acquisito su di sé tutti i simboli e i significati del mondo popolare e contadino ed ha portato su tutte le scene dei teatri italiani, e non solo, un repertorio ricco di movimenti, gesti, acrobazie, danze tipiche e ritualità del codice gestuale partenopeo. Lo accompagnano infatti sulle scene del teatro e del carnevale: la scopa, il corno, i campanacci, elementi che per i partenopei hanno valore propiziatorio e di antidoto contro il malocchio e la iettatura. [...]
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