Maria Antonietta Macciocchi
Maria Antonietta Macciocchi (Isola del Liri, 1922 – Roma, 2007) scrittrice e giornalista, nasce in una famiglia antifascista a Isola del Liri nel 1922 e da giovanissima aderisce al Partito Comunista e prende parte alla esistenza. Dal 1950 al 1956 dirige il settimanale «Noi Donne», organo ufficiale dell’UDI. Nel 1956 assume la direzione del settimanale del Partito Comunista «Vie Nuove», dove imprimerà una svolta allo stile del periodico trasformandolo da organo di partito in una pubblicazione dove trovano posto articoli di autori non sempre in linea con le direttive di partito (quali Pier Paolo Pasolini) o scrittori «non allineati» come Curzio Malaparte. Nel 1968 viene eletta in Parlamento nelle liste del PCI, ma all’inizio degli anni Settanta la sua posizione entusiasta nei confronti del maoismo, espressa nel libro Dalla Cina e in numerosi articoli, la allontana dal partito. Eletta in seguito nelle fila del Partito Radicale, alterna il lavoro di parlamentare europeo a quello di giornalista, scrivendo per grandi quotidiani quali il «Corriere della Sera», «Le Monde» ed «El Pais» articoli dalle più diverse parti del mondo. Negli anni Novanta dirada l’attività giornalistica per concentrarsi sulla scrittura. Nel 1993 pubblica Cara Eleonora dedicato a Eleonora Pimentel Fonseca, e nel 1998 esce L’amante della rivoluzione, sulla figura di Luisa Sanfelice. Determinante è il suo contributo per l’abolizione della pena capitale in Francia, nazione che nel 1992 le assegna la Legion d’Onore.