passione_turturroTitolo: Passione
DVD
Autore e regia: John Turturro
Interpreti: Avion Travel, Lina Sastri, Loredana Simioli, Massimo Ranieri, Pietra Montecorvino, Rosario Fiorello
Film per tutti
Formato: DVD
Formato Area Europa, Giappone, Sud Africa, Medio Oriente (Egitto incluso)
Lingua: Area 2
Durata: 88'
Produzione: Cecchi Gori
Anno di pubblicazione 2010
Codice EAN: 8033109398732
Disponibilita': No

C’è ancora qualcuno, nel mondo, che di Napoli è ancora capace di cogliere i suoni, i colori, la sensibilità, le contraddizioni e la potenza. Quel qualcuno è John Turturro, che ha cercato di raccontare con i suoi occhi da straniero il cuore della città, quello musicale, nel suo 'Passione', presentato in anteprima a Venezia.
Turturro si è lasciato trascinare da ciceroni d’eccezione - le voci più belle del panorama partenopeo – in un viaggio che parte dal 'Canto delle lavandaie del Vomero' del 1200, fino alla canzone contemporanea che meglio sa raccontare la città, 'Napul’è' di Pino Daniele. Nella pellicola si esibiscono grandi artisti, tra cui gli Avion Travel, Pietra Montecorvino, Peppe Barra, Lina Sastri, James Senese ed Enzo Avitabile, intervallando le esibizioni di classici napoletani ai simboli che rendono Napoli unica.
Un excursus tra gli stretti vicoli con i panni alle finestre, le strade affollate dai turisti, luoghi antichi dove ormai è difficile entrare come la suggestiva Piscina Mirabilis a Miseno, e i palazzi antichi, con i cortili interni perfetti per le scenografie, e per l’eco prodotto dagli strumenti musicali.
'Sono stato privilegiato a dirigere il film' ha dichiarato Turturro con l'intero cast a Napoli. 'Ne ho girati molti nella mia carriera ma la quantità di talento che c’è in 'Passione' mi ha lasciato di stucco. A Napoli – ha aggiunto - avete tante cose che vi invidiano come la vitalità, malgrado sia una città complicata. Su come la gente affronta le difficoltà, c’è solo da imparare' aggiunge.
Tra i presenti anche Fiorello, protagonista di un esilarante siparietto ambientato nella solfatara, in cui canta con vesti arabeggianti assieme a Turturro 'Caravan Petrol' di Renato Carosone: 'E’ una costante nelle mie collaborazioni con registi americani. In 'Il talento di Mr. Ripley' ho cantato 'Tu vuò fa l’americano'' si è limitato a commentare lo show man, che con rispetto ha preferito lasciare spazio ai colleghi napoletani.
Tra gli altri brani contenuti nel film, 'Come facett’ mamm’t', 'Maruzzella', 'O sole mio', 'Tammurriata nera'(la preferita del regista) e 'Nun t’ scurdà', eseguito da Raiz e dalla Montecorvino, primo singolo estratto dal cd in prossima uscita. A tal proposito, Turturro ha commentato: 'I brani hanno riscosso grande successo a Toronto – dove il film è stato presentato al festival – e a New York, cugina di Napoli. Io mi sono innamorato di questo posto'.


Commento pubblicato da Claudia Verardi su www.cinemaitaliano.info
Passione di John Turturro è un film colorato e passionale, nel senso che ha sviscerato l’amore che il regista nutre per l’Italia e, in articolar modo, per Napoli. Il film è stato prodotto da Rai Cinema, Istituto Luce e Regione Campania e vede la partecipazione, tra gli altri, di Avion Travel, Pietra Montecorvino, Massimo Ranieri, Lina Sastri, Angela Luce, Peppe Barra, Raiz, James Senese, Fiorello, Enzo Avitabile e, voce storica della Napoli moderna, Pino Daniele.

John Turturro ha spiegato durante la conferenza stampa di essere molto legato e molto affascinato da Napoli e dalla Campania e ha definito la città il più grande Juke-box del mondo. Napoli per lui è la patria della canzone, con una tradizione secolare alle spalle che unisce la realtà alla leggenda e al mito delle muse. Il film segue un filo che si annoda attraverso cantanti, musicisti, poeti e personaggi reali o leggendari e che racconta senza cliché o luoghi comuni una delle metropoli più incantevoli e controverse del mondo, una delle pochissime, secondo John Turturro, a essere in grado di incarnare il lato “ideale” della vita. Il regista scandaglia la città con occhio attento partendo dal Canto delle lavandaie del Vomero del 1200 alla canzone manifesto di Pino Daniele Napul’è alternando i ricordi alla ricostruzione. E, ancora, seguendo le voci della strada, la sceneggiata, il videoclip, le voci del passato che si fondono con le sperimentazioni di Raiz e degli Almamegretta, la verve di Fiorello, le interpretazioni della Montecorvino e Massimo Ranieri. Sono tante le voci della musica napoletana e tanti i temi toccati nei testi, dall’amore alla gelosia, dal sesso alla protesta, fino all’immigrazione e al rispetto delle tradizioni.

Lo sguardo di John Turturro, così come il suo carattere e le sue maniere, è semplice, ma complice, curioso, attento e passionale e, soprattutto, interessato alla poetica delle melodie e alla loro capacità di rappresentare un mondo e di arrivare dappertutto nel mondo. La cultura, e quindi la musica, napoletana è internazionale, pur mantenendo la sua dimensione popolare. Anzi, a questo proposito, John Turturro ha spiegato che non bisogna rifuggire le culture e le forme popolari anche quando cadono negli stereotipi, come nel caso di Napoli, del sole, pizza e mandolino. Elementi evitati e nascosti per tanto tempo, forse troppo, e che andrebbero rivalutati secondo lui. Napoli è tante cose: orgoglio, dramma, ironia, energia, cartolina, sentimento. E ancora, intelligenza, cuore, sensualità, riso, pianto. Da sempre tutto ciò si estrinseca nella canzone napoletana. Dal disco a 78 giri fino al cd, anzi, alla sua morte, al tempo di internet. Raiz (amato perfino dai Massive Attack) si è dichiarato felice quando si può concedere un caffè da Ciro a Mergellina e Peppe Barra ha detto di essere uno dei pochi rimasti ad abitare a Napoli perché non ce l’avrebbe mai fatta a lasciare la sua città. John Turturro ha detto anche di amare la musica napoletana al punto che (anche per preparare il film), a casa sua negli ultimi due anni si è sentita solo musica napoletana di qualunque tipo e ha sottolineato l’interesse verso le nuove forme di contaminazione, graffianti incontri di culture solo nominalmente straniere, come quella araba e sudamericana, da sempre sonorità confuse con quella partenopea. Nota divertente in conferenza stampa: a Peppe Barra è squillato il cellulare dimenticato acceso con una simpatica suoneria che non riusciva a spegnere.
In conclusione, bravo John Turturro, definito dal cast “un papà” mentre lui adesso vuol farsi chiamare Giuà (Giovanni in napoletano).
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