la_casa_di_ninetta_lina_sastriTitolo: La casa di Ninetta
Autore/i: Lina Sastri
DVD
Film per tutti
PAL Area 2
Principali interpreti: Lina Sastri
Regia: Emanuela Giordano
Produzione: Edel
Anno di produzione: 2011
Disponibilita': No

Un flusso dell’anima, scritto di getto, senza correzioni, qualche tempo dopo la morte di mia madre.
In parte di ispirazione autobiografica, come tutti gli scritti di chi scrittore non è di professione, un tributo alla donna più bella e straordinaria che io abbia mai conosciuto, Anna, detta Ninetta, che era mia madre.

E, attraverso la sua vita degli ultimi anni, crocifissa da una malattia che non perdona, che umilia il corpo e la mente, come l’alzheimer, una casa, una città sorprendente, bellissima e spietata come Napoli, un popolo di donne, e l’uomo, impossibile, e presente, a volte, come una condanna, o un destino immutabile.


Un racconto senza lacrime, che parla di lacrime, ma anche di risate improvvise e capricciose, come quelle dei bambini, con la grazia e la leggerezza di chi guarda al dolore con la dolcezza del perdono, e che regala emozione e gioia, e speranza nella vita, interrotto e condotto ogni tanto, dal canto della voce di Ninetta…
e, mai saprò, come e perchè è nato… unica verità, la necessità di raccontare.
Grazie mamma.
Lina Sastri

La casa di Ninetta è vita. Vita raccontata in prima persona, un racconto “espulso” di getto, come un neonato prematuro. Non è stato pensato, calibrato, suggerito. E’ uscito fuori così, con l’affanno, il dolore, la sorpresa, l’energia o forse sarebbe meglio dire la potenza di chi non può aspettare. Scritto non per rileggerlo o farlo leggere.
La casa di Ninetta racconta infanzia, adolescenza, giovinezza e infine maturità di una donna.
Questa donna non parla di sé, per sé, questa Lina si espone, si regala, dolorosamente, gioiosamente in un racconto ispirato alla figura di sua madre, di Ninetta. Ninetta ha serbato segreti, ha visto quello che non avrebbe voluto vedere, ha amato senza riserve, ha attraversato miseria, fatica e abbandono, ma Ninetta, madre coraggio in un dopoguerra senza regole, sa cantare ogni mattina, sa inventarsi la giornata, il piacere di stare al mondo, per sé, per i suoi figli, per indole, per natura.

La casa di Ninetta è una lunga preghiera alla madre persa ma presente nel cuore e nei ricordi, una preghiera per ritrovare serenità e pace, per scoprire il segreto di quella luce fresca negli occhi che non l’ha abbandonata neanche quando ormai, ritornata bambina, Ninetta, prigioniera di una malattia che non consente miracoli, riusciva solo a ricordare le canzoni ma non più i visi, i nomi, il proprio passato.
Non c’è vittimismo, non c’è sentimentalismo, c’è molto orgoglio, molta fierezza, molto amore.
Dentro, intorno, a lato, ombre di uomini che non hanno lasciato eredità felici, uomini eppure così importanti da bollare a fuoco i destini di una madre e di una figlia, due donne minute, due giganti.
La casa di Ninetta è il racconto della vecchiaia, della solitudine della vecchiaia, è il racconto di un bisogno naturale, di una necessità imprescindibile: sentirsi ancora “partecipi” della vita, accanto ad altri esseri umani, nonostante gli anni, nonostante la malattia.
Emanuela Giordano