U_Ciucciu_pTitolo: U ciucciu.
Voci e suoni dal Sud Italia.
Autore: Massimo Ferrante
CD monografico comprendente un libretto di 32 pagine a colori con i testi e gli esecutori di ciascun brano.
Produzione: Dunya Records
Anno di produzione: 2005
Prezzo: Euro 15,50
Disponibilità: In commercio

 


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Primo Cd a suo nome di Massimo Ferrante che molti hanno avuto modo di ascoltare nel corso degli anni nel gruppo di Daniele Sepe.
"Voci e suoni dal Sud Italia" è il pertinente sottotitolo che accompagna il primo disco da titolare di Massimo Ferrante, un artista che si è saputo conquistare nel corso del tempo e con un duro apprendistato i meritati riconoscimenti da parte del pubblico.


Frutto di applicazione e dedizione costante, teso alla ricerca di un equilibrio fra tradizione e modernità, U Ciucciu si presenta come una perlustrazione non superficiale condotta nei territori della musica di tradizione della Sicilia, della Calabria e della Campania, con interessanti puntate nel patrimonio folklorico abruzzese (Annamaria) e in quello greco (anche se di greco-salentino si tratta, essendo Klama un canto d'emigrazione).

In U Ciucciu non manca un sentito omaggio ai grandi nomi del folk del Sud d'Italia, in particolare a Rosa Balistreri (la celeberrima Mi votu e mi rivotu, Ch'è autu lu suli) e Otello Profazio (Mannaja all'ingegneri, Amuri amuri, U Ciucciu), ma è altrettanto interessante il lavoro di recupero e aggiornamento operato su brani poco o nulla conosciuti. D'altra parte il senso generale di U Ciucciu non si identifica nel proposito di essere fedele in modo assoluto alla tradizione popolare e propone piuttosto una interessante rivisitazione del materiale rinvenuto.
Con passione ed entusiasmo evidenti, Massimo Ferrante si rivolge pertanto "anema e core" a reinterpretare filastrocche, tammurriate, tarantelle "guappe" (i canti di malavita), canti di lavoro, canzoni che sottolineano la dura condizione dei contadini, frammenti poetici "erotici" seicenteschi.
Senza dimenticare il suo impegno di cantore "civile", come sottolinea in particolare la chiusura del disco, affidata a una accorata interpretazione di Portella della Ginestra, i cui magnifici e sempre vibranti versi di Ignazio Buttitta (musicati da Otello Profazio) continuano a essere un forte monito a non dimenticare una delle più oscure e tragiche pagine della storia italiana del Novecento.
Per questa sua opera prima Massimo Ferrante, che oltre a cantare suona la chitarra 12 corde e la chitarra catanese, si è avvalso della collaborazione di numerosi amici musicisti, tra i quali si segnalano in particolare Enrico Del Gaudio, Francesco Migliaccio, Auli Kokko, Daniele Sepe, Francesco Banchini, Nando Gandolfi, Massimo Cecchetti.
Con l'uscita di U Ciucciu d'ora in poi sarà impossibile definire Massimo Ferrante semplicemente come il cantante di Daniele Sepe.

 


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