Autore: E' Zezi
Titolo: Diàvule a quàtto
Interpreti: E' Zezi
Data di pubblicazione: 3/7/2003
Disponibilità: No
Con la consueta esuberanza e vitalità l'ensemble partenopeo coinvolge l'ascolto pescando dalle invasate ritmiche della tammuriata e dalla saggezza dei cantastorie popolari come Ignazio Buttitta e Ciccio Busacca.
I temi sociali sono poi sempre in primo piano, una denuncia che affronta i temi del precariato lavorativo giovanile e delle morti bianche che quotidianamente funestano i cantieri nazionali. A tutto questo si reagisce con una veemente critica contro chi detiene il potere, una ribellione pacifica che assume però i toni di un violento ballo.
Molto curato è poi il recupero della tradizione italiana che utilizza strumenti classici quali zampogna, ciaramella, chiave e bottiglia, tamburelli, uniti ad un sapiente intreccio di voci che esprimono tutto il calore del sud. La già nutrita formazione, composta da ben dodici elementi, si avvale nel cd anche di preziose collaborazioni tra cui spiccano quelle di Daniele Sepe, Luca Zulù (99 Posse, Al Mukawama), Papa J, dunque giovani e meno giovani tutti uniti nel confermare quanto siano salde e resistenti le radici della propria cultura.
I temi sociali sono poi sempre in primo piano, una denuncia che affronta i temi del precariato lavorativo giovanile e delle morti bianche che quotidianamente funestano i cantieri nazionali. A tutto questo si reagisce con una veemente critica contro chi detiene il potere, una ribellione pacifica che assume però i toni di un violento ballo.
Molto curato è poi il recupero della tradizione italiana che utilizza strumenti classici quali zampogna, ciaramella, chiave e bottiglia, tamburelli, uniti ad un sapiente intreccio di voci che esprimono tutto il calore del sud. La già nutrita formazione, composta da ben dodici elementi, si avvale nel cd anche di preziose collaborazioni tra cui spiccano quelle di Daniele Sepe, Luca Zulù (99 Posse, Al Mukawama), Papa J, dunque giovani e meno giovani tutti uniti nel confermare quanto siano salde e resistenti le radici della propria cultura.
Il disco contiene: tra 1. e 20. - qua e là -"Sole sulillo", esempio fra tanti, di quella straordinaria capacità della tradizione espressiva popolare ricca di temi, modelli e metodi di comunicazione e partecipazione corale collettiva che sarebbe un bene farli diventare "armi" di conoscenza di massa (registrato a Candida di Avellino, 1998).
2. "Giuvinotte e signorine" e siamo subito al lavoro e alla gioventù in eterno e snervante parcheggio - ostaggio;
3. "Malarazza", grande poesia di cantastorie popolari, da Domenico Modugno ma degno dei grandissimi Ignazio Buttitta e Ciccio Busacca.
4. "Mond' mond' ":al fascino di zampogna, ciaramella, chiave e bottiglia, si aggiunge la semplicità e la forza delle immagini suggerite dal testo; il tutto dalla dimenticata Lucania fa da lancio al
5. "Jamm' abballà", invito a ripristinare incontri e balli di piazza, alla faccia dei moderatori di turno.
6."Ballo re' pezzienti", con Luca Zulù e Papa J, vertiginosa e graffiante tarantella-rap che riflette un'umanità emarginata e dolente che, rumoreggiando, non aspetta altro che rispetto e riscatto;
7. "Vesuvio", fa da equilibratore, stabilizzatore della nostra dimensione di uomini e napoletani nei confronti di una forte presenza della natura che è insieme vita e morte (è la versione data a "The Soprano's").
8."E renare": il dilemma quotidiano dal quale siamo tutti schiavizzati...
9."Catarina" con la Contrabbanda di Luciano Russo è la versione pomiglianese di una canzone diffusa in tanti luoghi della regione;
10."'A Ferriera" (la ballata dell'Italsider con un testo di Luca-Luigi Castellano) è la tragica vicenda di uno dei tanti lavoratori vittime dell'interminabile, quotidiana lista di omicidi bianchi.
Da 11. a 15. Tammurriata delle ricotte: "Senza surare" - "Fiat'nculo" - "Sciosciammò" e "Virzulille": la riaffermazione delle possibilità del canto popolare più antico in Campania (ce lo ricordano i mosaici di Pompei), del cantare a braccio delle gioie e dei dolori della vita di tutti i giorni non risparmiando critiche e anatemi ai potenti, si chiamino imprenditori, capipallisti o Gi-otto;
16."O mare" dolente cantata di una cosa vitale, l'acqua, il mare che non è più nè mio, nè tuo e nè nostro.
Dalla lunga storia live del nostro Gruppo un "trick track arint' 'o cascione";
17."Sant'Anastasia" (dal vivo, a Napoli nel 1976, con una delle prime formazioni): omaggio agli amatori della nostra musica popolare. La chiusura è affidata a "Sole sulillo" integrale e alla sua straordinaria capacità di coinvolgimento
Elenco dei brani:
1 Sole sulìllo I
2 Giuvinòtte e signurìne
3 Malaràzza
4 Mond' mond'
5 Jamm' abballa'
6 Ballo re' pezzìenti
7 Sole sulìllo II
8 Vesuvio
9 E renàre
10 Catarìna
11 Sole sulìllo III
12 'A Ferriéra
13 Senza suràre ('o pacco)
14 Fiat'nculo
15 Sciosciammò (cavaliè'!)
16 Virzulille
17 'O mare
18 Sole sulìllo IV
19 Sant'Anastasia
20 Sole sulìllo
1 Sole sulìllo I
2 Giuvinòtte e signurìne
3 Malaràzza
4 Mond' mond'
5 Jamm' abballa'
6 Ballo re' pezzìenti
7 Sole sulìllo II
8 Vesuvio
9 E renàre
10 Catarìna
11 Sole sulìllo III
12 'A Ferriéra
13 Senza suràre ('o pacco)
14 Fiat'nculo
15 Sciosciammò (cavaliè'!)
16 Virzulille
17 'O mare
18 Sole sulìllo IV
19 Sant'Anastasia
20 Sole sulìllo
Con 'e Zézi:
Angelo De Falco, Matteo D'Onofrio, Sebastiano Ciccarelli, Gaetano Caliendo, Massimo D'Avanzo, Claudio Marino, Gianni Mantice, Gloria Ettari, Vincenzo Salerno, Gerardo Balestrieri, Enzo Ciccarelli, Riccardo Veno
Angelo De Falco, Matteo D'Onofrio, Sebastiano Ciccarelli, Gaetano Caliendo, Massimo D'Avanzo, Claudio Marino, Gianni Mantice, Gloria Ettari, Vincenzo Salerno, Gerardo Balestrieri, Enzo Ciccarelli, Riccardo Veno
Ospiti:
Luca Zulù, Papa J, Daniele Sepe, Contrabbanda di Luciano Russo, Antonello Paliotti, Lello Settembre, Peppe Bellobuono, Marzia Del Giudice, Massimo Mollo, Marco Limatola e "Suoni" (di Terranova del Pollino).
Luca Zulù, Papa J, Daniele Sepe, Contrabbanda di Luciano Russo, Antonello Paliotti, Lello Settembre, Peppe Bellobuono, Marzia Del Giudice, Massimo Mollo, Marco Limatola e "Suoni" (di Terranova del Pollino).