fra_diavoloTitolo: Fra' Diavolo
La musica nelle strade del regno di Napoli
cd musicale
Esecuzione: Accordone, Luciana Elizondo (viola da gamba ), Guisella Massa (viola da gamba ), Denise Mirra (viola da gamba ), Noelia Reverte Reche (viola da gamba )
Luogo e Data di Registrazione: 
chiesa parrocchiale di San Maurizio, Gignese (Verbania), dal 7 all'11 ottobre 2009
Produzione: Arcana
Anno di produzione: 2010
Disponibilita': NO

 


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Nel 1998 i percorsi e l'esperienza di Marco Beasley, Pino De Vittorio e Guido Morini si incontrarono dando vita al progetto di Via Toledo, un programma dedicato alla musica tradizionale del Sud Italia, che conobbe un immediato successo e tracciò una via per anni sfruttata ed imitata da molti altri. 
Oggi, Fra’ Diavolo rappresenta la quintessenza e il punto di arrivo di questa lunga strada: un disco in cui convergono l'esperienza sedimentata negli anni e la compiuta maturità artistica di quegli stessi interpreti. Un disco che è testimonianza unica, appassionata e autentica di un mondo sonoro troppo spesso ridotto e banalizzato a musica di facile ascolto.

 

Napoli, già capitale del Regno dalla fine del Duecento, restò tale fino al 1860, quando il Regno delle due Sicilie (già Regno di Napoli prima del Congresso di Vienna) fu annesso al nascente Regno d'Italia.

Da sempre naturale punto d'incontro fra le culture del Mediterraneo orientale ed occidentale, il Sud Italia ha conservato almeno fino alla metà del Novecento segni e influenze di civiltà molto più antiche: Greci, Romani, Arabi, Normanni, Spagnoli e Francesi elessero a loro patria queste terre generose dal clima eccezionalmente mite, lasciando la loro preziosa eredità culturale alle generazioni a venire.

Tradizionalmente si collega il termine ‘tarantella’ al morso della tarantola (un ragno) il cui veleno si dice provocasse fenomeni di convulsione, delirio o possessione. Avvalendosi di musica, ritmi, colori e coreografie si ‘curava’ chi si trovava in tale stato di alterazione della coscienza. In realtà il ragno era innocente e queste “possessioni” incanalavano ritualmente passaggi cruciali della vita individuale o collettiva. Colpite erano prevalentemente le donne, soprattutto in occasione di feste religiose (mutuate per sincretismo dal mondo precristiano) coincidenti con eventi astronomici o con momenti essenziali della vita contadina (come il periodo della mietitura, ove si raccoglievano i frutti di un anno di lavoro). 
In questo rito musicale a sfondo magico sopravvivevano vestigia di tradizioni antichissime, risalenti ai riti misterici greci e al culto di Dioniso.

 

Elenco dei brani:
Como senza la vita (Tradizionale / Francesco Spinello, XV sec.);
Stornello (Giuseppe De Vittorio, 1954);
Stu pettu è fattu cimbalu d'amuri (Giuseppe De Vittorio);
Sona a battenti (Giuseppe De Vittorio);
Primo discanto (Giuseppe De Vittorio);
Madonna della grazia (Tradizionale);
Pigliate e l'alma mia (Severino Corneti, 1530-1582);
Tarantella di Sannicandro (Tradizionale);
L'Angiulillo (Tradizionale / Marco Beasley, 1957);
Cori miu (Giuseppe De Vittorio);
Pizzica tarantata (Tradizionale);
Marcia delle truppe Sanfediste (Tradizionale);
Carataranta (Mauro Durante, 1984);
'Na via di rose (Claudio De Vittorio, 1959);
Canto dei carrettieri (Tradizionale);
Secondo discanto (Giuseppe De Vittorio);
Fronni d'alia (Giuseppe De Vittorio);
Pizzicata di San Vito (Tradizionale / Mauro Durante);
Volumbrella (Guido Morini, 1959);
'O Guarracino (Tradizionale);
Stu pettu è fattu cimbalu d'amuri (alio modo), arr. Guido Morini.

 


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