normanni_tra_nord_e_sudAutore: Hubert Houben
Titolo: Normanni tra Nord e Sud
Sottotitolo: Immigrazione e acculturazione nel Medioevo
Descrizione: Volume in formato 8°; 112 pagine
Luogo, Editore, data: Roma, Di Renzo, 2003
ISBN: 9788883230615
Prezzo: Euro 10,50
Disponibilita': In commercio

 


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Grazie all’unione tra vichinghi, «uomini del Nord», venuti in Francia, e la popolazione indigena nacque il popolo normanno. Da pirati in giro per il mondo, giunti persino in America, i Normanni attraverso il processo di assimilazione alla civiltà romano-cristiana divennero feudatari e cavalieri; altri «uomini del Nord» emigrati invece nell’Est, i «rus’» come furono chiamati da slavi e bizantini, subirono il fascino della cultura bizantina e gettarono le fonda-menta per la nascita della futura Russia.
Dalla Normandia partirono poi i cavalieri che conquistarono l’Inghilterra e crearono, fra l’altro, il regno normanno di Sicilia. Dall’immigrazione normanna nell’Inghilterra anglosassone nacque il popolo inglese, mentre, nel sud d’Italia, i Normanni, pur subendo il fascino della cultura greca e araba, promossero la latinizzazione agganciando così il Mezzogiorno d’Italia all’Occidente europeo. Tutti gli Stati normanni ebbero comunque carattere multiculturale.

L’ultima fatica del prof. Houben, ordinario di Storia Medievale all’Università di Lecce, affronta le difficili questioni legate all’immigrazione, fenomeno che sembra caratterizzare solamente il nostro presente, ma che invece ritrova alcune radici anche nel Medioevo, analizzate attraverso l’evoluzione e l’acculturazione della popolazione normanna, gente nordica che colonizzò l’Europa in lungo e in largo.

La lettura scorre agevole, ripercorrendo le gesta di questi vichinghi che diedero il loro nome alla regione settentrionale della Francia: l’autore tiene a precisare che i Normanni non rappresentarono un’etnia precisa, e che riuscirono ad amalgamarsi e fondersi con le popolazioni delle regioni in cui decidevano di insediarsi; gli immigrati nordici che si stabilirono in Francia, ad esempio, si acculturarono grazie al cristianesimo di radice romano – latina; il processo di etnogenesi per quella parte che, invece, scelse come zona stanziale l’est europeo fu naturalmente diverso, data l’influenza e il fascino della cultura bizantina che servì per gettare le basi della futura Russia, così denominata dal termine “rus” con cui i normanni venivano chiamati da slavi e bizantini.
Dalla Normandia partirono prima per conquistare l’Inghilterra, e successivamente il regno normanno di Sicilia: una popolazione, insomma, che, grazie alla sua adattabilità e duttilità, diede vita a stati dallo spiccato carattere multiculturale, basati sulla convivenza di religioni e culture diverse.

I Normanni seppero essere, secondo l’approfondita analisi di Houben, esempio lungimirante di un’immigrazione apportatrice di ricchezza culturale, che ha conferito un contributo più che mai decisivo per la costituzione della futura Europa, pur conservando la loro identità, e da vichinghi si trasformarono in normanni, e questi ultimi in inglesi, in siciliani o in russi.

Qualche anno fa uno storico normanno Jean – Yves Marin scelse le vicende delle migrazioni dei normanni come modello per la creazione di un’identità culturale europea che, nella consapevolezza delle sue fondamenta latine occidentali cui non si deve mai rinunciare né abdicare, deve essere aperta ad accogliere la variegata eredità delle popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo: una collaborazione necessaria per condizionare positivamente il futuro di tutta la regione, abbandonando definitivamente l’illusione delle frontiere etniche.

 


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