1860Autore: Gianluca Virga
Titolo: 1860. Rivoluzione nel Regno delle Due Sicilie
Sottotitolo: L'insurrezione siciliana e la campagna di Garibaldi nell'Italia Meridionale.
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 28 x 23); 640 pagine;  illustrazioni a colori e in b/n
Peso: Kg 3,3
Luogo, Editore, data: Pozzuoli, Paparo, 2012
ISBN: 9788897083474
Disponibilità: NO

 


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Dall'Introduzione:
"Una cronistoria dei Mille?
Le celebrazioni della ricorrenza dei 150 anni della costituzione dello Stato italiano hanno determinato, fra l'altro, anche la pubblicazione di diverse monografie scientifiche sull'impresa dei Mille, nonché edizioni critiche, o riedizioni, di testi classici o di memorie di protagonisti dell'impresa. Oltre a queste, le tante pubblicazioni sulla figura di Garibaldi e sul Risorgimento nel suo complesso.

Nessuna di queste, tuttavia, si colloca nel panorama scientifico come questa di Gianluca Virga, il quale ha deciso di intraprendere una strada complessa, faticosa ma assolutamente fondamentale: seguire passo passo l'impresa dei Mille, da quando fu pensata fino alla sua conclusione. Una cronistoria, si potrebbe dire; ma il termine risulterà al lettore immediatamente riduttivo e insufficiente a spiegare le tante valenze del volume. Infatti sono almeno tre gli elementi sui quali vale la pena di soffermarsi nella presentazione di questa ponderosa opera.

In primo luogo, occorre rilevare che la struttura cronologica del volume è particolare. Essa si sviluppa a partire dal 4 aprile 1860, con lo scoppio della rivolta di Palermo, e si conclude il 9 novembre successivo, quando Garibaldi, ormai non più dittatore, lascia l'Hotel d'Angleterre di Napoli per recarsi a Caprera. Ogni giornata presa in considerazione comporta una visione sinottica di quel che accade nelle varie regioni italiane interessate al fenomeno e anche all'estero. Come in un giornale, i servizi vengono da diverse parti, da Napoli, da Palermo, dai singoli villaggi o paesi dove accade qualcosa, da Torino, da Roma, dalla Toscana, ovvero da Londra, da Parigi, da Vienna o da Berlino. Il lettore può così avere una panoramica completa di tutti gli avvenimenti militari, diplomatici e politici accaduti quotidianamente.

In secondo luogo, occorre sottolineare l'attenta aderenza al documento, sul quale l'Autore costruisce il suo racconto, testimoniata anche dalla riproduzione, nel testo o addirittura fotografica, di documenti editi e soprattutto inediti reperiti in diversi archivi italiani. L'impegno filologico di Virga non è fine a se stesso e non attiene mai alla necessità di dimostrare tesi particolari. Lo scopo dell'Autore è quello di presentare il percorso di Garibaldi nel Meridione nella maniera più asettica possibile, senza sbavature ideologiche e senza altri obiettivi che non siano quelli di una ricostruzione fedele al massimo alla documentazione esistente e reperita: si può dire che non vi sia affermazione che Virga non supporti di adeguata documentazione. E se questa qualche volta appare a una prima lettura sovrabbondante, a una più attenta analisi emerge che su quel punto vi è stata una interpretazione controversa, sulla quale l'Autore intende proporre una lettura appoggiata sul fatto.
A questa necessità risponde anche l'abbondante apparato iconografico, con fotografie rare e particolarmente significative; fra tutte è opportuno ricordare le foto del bombardamento di Palermo del 30 maggio 1860, che rendono plasticamente l'idea degli scontri e la durezza della battaglia che vi si svolse. Così come, a questa acrìbia, a questa necessità della filologia documentaria, vanno ascritte le tante cartine che l'autore, con certosina pazienza, ha realizzato al computer, ricostruendo gli scenari di ogni scontro armato, da Catalafimi al Volturno. Scene riprodotte con attenzione alle varie unità combattenti con i nomi dei generali o dei comandanti impegnati, con un rispetto assolutamente fedele nei confronti della contestualizzazione territoriale.

In terzo luogo, occore dire che tutto questo imponente apparato documentario non è fine a se stesso ma, come si è già detto, mira alla ricostruzione fedele di quanto è avvenuto. E' evidente che, così facendo, Virga entra, con molta attenzione, anche in diversi punti finora non risolti, o solo apparentemente risolti dalla storiografia. In altri termini, si vuole sottolineare che non si tratta di un racconto meramente formale, privo di interpretazioni, in grado, cioé, di eludere i problemi più controversi della vicenda. L'Autore entra in alcuni di tali problemi e contribuisce, in moltissimi casi, a dare un'interpretazione diversa e più complessa a questioni che finora sono state risolte più in termini di polemica politica o storiografica, che non sulla base di un apparato documentario che fa sempre la differenza rispetto ai luoghi comuni e alle tesi preconcette che popolano le ricostruzioni dell'impresa garibaldina..."

 


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