rosso napoletano antonio aloscoAutore: Antonio Alosco
Titolo: Rosso napoletano
Sottotitolo: Vita di Enrico Russo, il Che Guevara italiano
Prefazione di Pietro Craveri
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 22 x 14); 144 pagine.
Luogo, Editore, data: Manduria (TA), Pietro Lacaita, 2006
Collana: Biblioteca di Storia Contemporanea
ISBN: 9788889506141
Prezzo: Euro 15,00
Disponibilità: 1 esemplare

 


richiedi informazioni

Questo saggio ricostruisce la vicenda umana e politica di Enrico Russo, un "rosso napoletano", la cui vicenda finora poco conosciuta, di estrema coerenza, si intreccia con i più significativi avvenimenti della storia nazionale ed europea. Operaio metallurgico e sindacalista rivoluzionario fin dai primi anni del Novecento, perseguitato dal fascismo e condannato al confino, fugge in Francia, da cui poi viene espulso, riparando in Belgio.


Già nel paese d'oltralpe, benché aderente al partito comunista, si era opposto ai metodi dittatoriali dello stalinismo internazionale, avvicinandosi ai gruppi dissidenti trotschisti.
Valoroso combattente nella guerra civile spagnola, progetta una legione rivoluzionaria per combattere il colonialismo in Africa.
Di qui il suo accostamento alla leggendaria figura di Ernesto "Che" Guevara, seppure operanti, i due rivoluzionari in epoche e situazioni molto diverse.
Ritornato in patria e confinato a Tremiti, deve subire altre persecuzioni, rischiando – così come in Spagna – di morire per mano dei nazisti in fuga.
Ritornato a Napoli dopo le Quattro Giornate, Enrico Russo rifonda la CGL, un sindacato di sinistra "eretico", opponendosi alla "svolta" di Salerno di Togliatti-Stalin favorevole al governo Badoglio e al Patto sindacale di Roma con i democristiani del giugno 1944.
Viene pertanto combattuto ed emarginato e, dopo una breve permanenza nei gruppi minoritari dell'estrema sinistra ed un approdo poco convinto al socialismo riformista, muore in estrema indigenza in un ricovero per poveri, dopo avere rifiutato cariche e prebende.

 


richiedi informazioni