cappella_della_real_chiesa_di_san_lorenzo_maggiore_in_napoliAutore: Giovanni Pecorari
Titolo: Cappelle della Real Chiesa di San Lorenzo Maggiore in Napoli
Trascrizione del manoscritto del 1729
A cura di Paola Eloquente e Felice Autieri, o. f. m. conv.
Descrizione: Volume in 8° (cm 21 x 15); 112 pagine; 8 illustrazioni in b/n
Luogo, Editore, data: Napoli, Luciano, 2010
ISBN: 9788860261168
Disponibilita': NO

 


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I. Premessa
II materiale d'archivio concernente la storia delle cappelle di S. Lorenzo Maggiore non è assolutamente una novità nel panorama archivistico napoletano. Già il Filangieri lo riporta come fonte nel suo noto libro intitolato Chiesa e Convento di S.Lorenzo Maggiore in Napoli del 1883. Lo stesso è facilmente rintracciabile nel fondo Corporazioni soppresse n. 1284 Convento S. Lorenzo maggiore dell'Archivio di Stato di Napoli. Insomma, non possiamo parlare di una novità assoluta o di una scoperta sensazionale. La novità è rappresentata dal fatto che nessuno aveva mai pensato di pubblicarne la trascrizione integrale per renderlo accessibile agli studiosi. In tal modo il documento sarà a disposizione di tutti coloro che vorranno attingerne materiale utile non solo per gli studi di storia religiosa locale o francescana, ma anche per approfondire gli sviluppi e gli intrecci di potere della nobiltà e della ricca borghesia napoletana nel periodo storico che si sviluppa dagli angioini fino a quello della dominazione spagnola.

Infatti l'avvicendarsi delle diverse famiglie nelle singole cappelle, il pagamento in denaro per la celebrazione di messe per i propri defunti e per il mantenimento del decoro della cappella defamilia non era motivato solo da interessi prettamente spirituali o religiosi, ma indicava il ruolo ed il potere politico all'interno degli equilibri tra le famiglie nobili della capitale.

Non dimentichiamo che S. Lorenzo Maggiore non era solo una tra le più importanti basiliche della capitale, ma ospitava al proprio interno le riunioni dei rappresentanti dei "sedili" della città: una sorta di "parlamento" cittadino che esprimeva, nel bene e nel male, i chiari rapporti di potere nella città. In effetti, la presenza o la scomparsa delle famiglie nobili dalle cappelle di S.Lorenzo non era motivata soltanto dall'estinzione per mancanza di eredi, anzi in molti casi era legata a disgrazie politiche che costringevano la famiglia in questione ad un ruolo di basso profilo o addirittura, nel peggiore dei casi, a lasciare la capitale e il Regno per salvaguardare la propria incolumità fisica. Quale ruolo abbiano svolto il convento e i frati in queste dinamiche non ci è dato sapere. Le nostre fonti tacciono a riguardo, tuttavia è possibile immaginare una assoluta cordialità con la nobiltà locale ed una necessaria equidistanza dai conflitti in atto.

Tutto ciò non ha risparmiato al convento e ai frati il fatto di ritrovarsi, loro malgrado, invischiati negli eventi più diffìcili della storia della città fin dai tempi del passaggio dalla monarchia angioina a quella aragonese: l'insurrezione di Masaniello, il proclama di Championnet, le vicende delle soppressioni francese e italiana sono solo alcuni tra i molteplici eventi che hanno visto la basilica protagonista. Ringrazio l'Istituto Politela per aver permesso la pubblicazione di questo materiale e soprattutto la signora Paola Eloquente a cui è toccato l'onere di trascrivere pazientemente il testo rendendolo in questo modo realmente fruibile agli studiosi.

 


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