ArteeStoriapCuratrice: Filomena Maria Sardella
Titolo: Arte e Storia di Napoli.
Descrizione: Volume rilegato, in 4° (cm 29,5 x 22); pp. 336; moltissime illustrazioni a colori; elegante edizione rilegata in similpelle con titoli in oro sul piatto e sul dorso e sovraccoperta illustrata.
Luogo, Editore, data: Firenze, Bonechi, novembre 2006
Disponibilita': NO

 


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Un libro di storia che accompagna il lettore nelle strade della citta' alla scoperta dei segni lasciati dagli eventi e dalle varie dominazioni succedutesi nel corso degli ultimi 25 secoli (si, 25 secoli) e che hanno forgiato sia Napoli che i Napoletani.
Un viaggio straordinario negli angoli piu' suggestivi di Napoli, per riscoprire il fascino della "Citta' del Sole": i palazzi, le piazze, i musei, i monumenti della grande civilta' partenopea "raccontati" attraverso testi avvincenti e splendide immagini a colori.

Dalla Presentazione del libro:
Da tempo il centro storico di Napoli è iscritto nelle liste del Patrimonio dell'Umanita' dell'Unesco. Si tratta di un riconoscimento prezioso, che in Italia è stato dato solo a Venezia e alla sua laguna o al centro storico di Firenze, di Roma e di San Gimignano. Tale riconoscimento, che non ha bisogno di commenti ne di discorsi celebrativi costituisce forse l'omaggio piu' bello per una citta' complessa come questa.
Domenico Rea, penna felice di narratore della citta' partenopea, sosteneva che "dire di aver visto una sola Napoli è una definizione sommaria. Correttamente si dovrebbe dire di aver visto le Napoli. È questo uno dei segreti della sua leggendaria varieta', ben nota agli antichi viaggiatori. Una cosa è Napoli che si distende lungo il mare; un'altra è la Napoli che si arrampica sulla collina del Vomero e si spinge fino alle altezze invernali di Camaldoli; un'altra cosa ancora sono le genti di Posillipo bassa e di Posillipo alta, che una volta si chiamava Villanova".
E proprio questa varieta' di scorci e di situazioni, infatti, che ha sempre colpito i suoi affezionati ospiti. Se Boccaccio, che a Napoli trascorse circa dieci anni, amava contrapporre questa "citta' lieta, pacifica, abbondevole, magnifica" a una Firenze di "avara e invidiosa gente fornita", John Keats, in un suo viaggio effettuato nel 1820, vedeva la capitale partenopea come "una sola grande cucina, dato che si cucinava in ogni strada e quasi davanti a ogni casa: davanti, e non dentro, poiché tutto veniva eseguito fuori delle porte o sulla soglia", mentre Walter Scoti, invitato a Palazzo Reale nel 1832, notava "gli appartamenti magnifici e gli ospiti splendidi", con "molte belle donne" ornate di "abiti e gioielli incantevoli".
Per questo scrivere un libro sull'arte e sulla storia di Napoli, dalle origini ai giorni nostri, è un'impresa del tutto straordinaria: tanti mutamenti politici, tante dominazioni, continue stratificazioni architettoniche che nascondono raffinati segreti, realta' umane complesse che vanno comprese e scoperte come in una scatola cinese.
È ciò che hanno fatto i vari studiosi ed esperti impegnati nella stesura del testo e nella ricerca del prezioso apparato iconografico per realizzare un volume nello stesso tempo esaustivo, facile da consultare, grazie anche a un dettagliato indice analitico, e soprattutto consapevole che Napoli è, e vuole restare, una citta' affascinante e misteriosa.

 


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