Curatore:
Titolo: L'amante del cardinale
Sottotitolo: (Claudia Particella)
Descrizione: Volume in formato 16° (cm 18 x 13,5); 190 pagine; pochi segni d'uso ed una piccola abrasione alla copertina; tagli e pagine ingialliti; legatura salda
Luogo, Editore, data: Casciano (FI), I.P.C., 1972
Collana: Il Libro Nero, n. 4
ISBN:
Condizioni: buone
Note:
Prezzo: Euro 15,00
Disponibilità: 1 esemplare
Questo romanzo “d’appendice”, pubblicato a puntate sul giornale socialista «Il Popolo» nel 1910, racconta la scandalosa vicenda del travolgente rapporto amoroso tra il principe-vescovo Emanuele Madruzzo e Claudia Particella.
La storia della devastante passione del cardinale per la femme fatale dagli «occhi che sapevano la malia delle velenose passioni» è realmente accaduta a Trento nel XVII secolo e ben documentata.
Il romanzo non lascia trasparire soltanto le idee politiche e anticlericali del Mussolini di allora (socialista rivoluzionario e «catastrofico», come si autodefiniva), nonché le sue idee sulla femmina – corrotta e corruttrice, capricciosa e incontrastata vincitrice sul maschio –, ma colpisce perché svela un Mussolini poco noto: autore affascinante, per certi versi, ambiguo, che proietta sui suoi personaggi le proprie pulsioni eversive, le idiosincrasie e le frustrazioni sessuali; scrittore tutt’altro che sprovveduto, che cita con disinvoltura Dante e Virgilio, San Francesco e le Sacre Scritture, Machiavelli e Cervantes.
La storia della devastante passione del cardinale per la femme fatale dagli «occhi che sapevano la malia delle velenose passioni» è realmente accaduta a Trento nel XVII secolo e ben documentata.
Il romanzo non lascia trasparire soltanto le idee politiche e anticlericali del Mussolini di allora (socialista rivoluzionario e «catastrofico», come si autodefiniva), nonché le sue idee sulla femmina – corrotta e corruttrice, capricciosa e incontrastata vincitrice sul maschio –, ma colpisce perché svela un Mussolini poco noto: autore affascinante, per certi versi, ambiguo, che proietta sui suoi personaggi le proprie pulsioni eversive, le idiosincrasie e le frustrazioni sessuali; scrittore tutt’altro che sprovveduto, che cita con disinvoltura Dante e Virgilio, San Francesco e le Sacre Scritture, Machiavelli e Cervantes.