le corna del duca giuliano capecelatroAutore: Giuliano Capecelatro
Titolo: Le corna del duca
Sottotitolo: La burroscosa vita di Cesare della Valle, lo jettatore che cambiò la Storia
Descrizione: Volume in formato 8°; 294 pagine.
Luogo, Editore, data: Milano, Il Saggiatore, 2015
ISBN: 9788842819981
Disponibilità: NO

 


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Cesare della Valle, duca di Ventignano, è un personaggio bizzarro. Elegante aristocratico nella Napoli di fine Settecento, colto letterato e gran viveur, il duca è perseguitato da una fama sinistra: pare che semini disgrazie solo lanciando intorno il suo sguardo malevolo. Oltre all'amarezza di non veder confermato il proprio prestigio sociale al Gran ballo di Carnevale del re, ovunque vada il duca deve difendersi dalle calunnie rivolte contro la sua persona.

Nel secolo dei Lumi, che vede in ogni scudisciata del potere l'impronta di un dominio nefasto, ogni evento, dall'incendio del San Carlo fino alla caduta del Regno delle Due Sicilie, sembra destinato a coprire di pregiudizio la sua figura. Perfino il mancato attentato alla persona del re da parte di uno scriteriato soldataccio ricade tra le responsabilità occulte del duca. Lazzi e scongiuri accolgono ogni sua apparizione, e ancora ne offuscano la memoria, con l'avallo di Alexandre Dumas, che con la sua opera rafforzò la celebrità dello jettatore, ma che pure ne scrisse senza mai menzionarlo, per evitare il malocchio.

Giuliano Capecelatro prende spunto dalla travagliata esistenza del duca di Ventignano per raccontare con originalità cent'anni di Storia della città partenopea. I personaggi di Le corna del duca si muovono in una società complessa, in trasformazione, che vive gli stridenti contrasti tra la ricchezza borbonica e la miseria dei vicoli, e prendono vita in una narrazione romanzesca sulfurea, che offre lo spunto per un viaggio attraverso archetipi della credenza e del funesto potere dell'occhio.

A guidare il vituperato aristocratico, un Virgilio malizioso e gaglioffo, 'o monaciello, figura tipica del folclore napoletano, che tra beffe e malignità ci tiene in bilico sull'incerto confine tra razionale e irrazionale. Ma la realtà, come sempre, si svela soltanto a chi ha occhi per vedere.

 


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