LA BELLA SULAMITA - Renato GorgoniAutore: Renato Gorgoni
Titolo: La bella sulamita
Romanzo
Descrizione: Volume in formato 16° (cm 18 x 12); 240 pagine.
Luogo, Editore, data: Roma, LinerEtà, 2018
Collana: 100 e più
ISBN: 8897507638, 9788897507635
Prezzo: Euro 15,00
Disponibilità: 1 esemplare

 


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A Napoli, scatola magica da cui estrarre fame, tuffi, delusioni, ma anche riscatto e identità, una banda di ragazzini si scrolla di dosso la pagliacciata del fascismo, addentando la vita a morsi prima che la guerra gliela rubi. La ribellione avrà una firma collettiva: la figurina de La bella Sulamita che, con Il Feroce Saladino, Crik e Crok e Shanghai Lil, erano parte dell’immaginario di un’Italia povera, divisa tra cupo conformismo e ribellione.
Sulla città di Napoli, così pullulante di vita popolare, il regime fascista aveva applicato la sua maschera di perbenismo e di ipocrisia. Sulla vivacità napoletana era calata la cappa di piombo dell’ordine imposto dal regime. Si faceva di tutto per soffocare il ribollire di vita dei napoletani per le strade della città. Si tentava di sterilizzarlo. Ma, come lava da un cratere, traboccava lo stesso.
La città partenopea non fa semplicemente da sfondo al racconto ma è protagonista a tutti gli effetti: suoni, colori, atmosfere, rumori e odori. Una vera e propria “scatola magica”, che emerge dal racconto in modo vivace e vivido, da cui estrarre emozioni, esperienze, delusioni, ma anche riscatto e identità.
La bella Sulamita si può considerare un vero e proprio romanzo di formazione, un percorso di crescita verso l’età adulta vissuto con gli occhi di un bambino che assorbe fatti, insegnamenti, storie di vita, episodi gioiosi e tragici, come il fascismo prima e la guerra poi.
Il regime è sempre deriso con ironia e leggerezza, quella tipica degli adolescenti. E proprio grazie all’ironia, delle figurine da collezione, quelle che si acquistavano dal tabaccaio, diventano una chiave di lettura dei fatti dell’epoca. La bella Sulamita infatti è una donna affascinante ritratta su una di queste figurine. Oltre a lei ci sono altri personaggi: il Feroce Saladino, Crik e Crok e Sciangai Lil. Non solo sono parte dell’immaginario di un’Italia povera, divisa tra cupo conformismo e ribellione. Ma sono anche gli amici fedeli di questi ragazzini napoletani alle prese con la comprensione di un mondo che si fa più complesso, alle prese con la guerra, alle prese con un potere ingiusto e crudele. La bella Sulamita, e tutto il mazzo di figurine, diventa così il simbolo di una collettività, il simbolo di una risposta collettiva al fascismo, di un’opposizione corale che culminerà proprio con le quattro giornate di Napoli.

 


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