Curatore: Oreste Trabucco
Titolo: De ea naturalis physiognomoniae parte quale ad manuum lineas spectat libri duo
Sottotitolo:
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 23 x 16); pagine CII+166
Luogo, Editore, data: Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, marzo 2003
Collana: Edizione Nazionale delle opere di Giambattista Della Porta
ISBN: 8849503962
Condizioni: Nuovo
Note: In appendice: "Chirofisonomia"
Prezzo: Euro 37,00
Disponibilità: In commercio
Settembre 1610: la Congregazione dell'Indice rifiuta la licenza di stampa del trattato chiromantico, ultima parte del corpus fisiognomico, che della Porta da anni tenta invano di dare in luce. Nel 1637, Francesco Stelluti annunzia la pubblicazione dell'inedito trattato, ma anch'egli deve cedere agli ostacoli frapposti dalla censura ecclesiastica. Nel 1677 Pompeo Sarnelli potrà recuperare l'operetta dellaportiana e volgerla in italiano: le nubi che avevano pesato sull'inquieta esistenza dell'autore sono ormai lontane, e della Porta, grazie all'immutata fortuna editoriale europea, può essere assunto nel novero dei numi tutelari della cultura.
Il testo latino, restato inedito attraverso i secoli, può ora fondarsi sull'autografo recentemente emerso da una biblioteca canadese, e ci restituisce una vivida immagine del lavoro segreto soggiacente all'elaborazione del trattato, una fitta trama di scrupoli, pentimenti, autocensure emblematici non solo dell'opera di della Porta, costruita a ridosso del baratro dell'eterodossia, ma anche dei processi redazionali peculiari dei testi di età controriformistica.
Settembre 1610: la Congregazione dell'Indice rifiuta la licenza di stampa del trattato chiromantico, ultima parte del corpus fisiognomico, che della Porta da anni tenta invano di dare in luce. Nel 1637, Francesco Stelluti annunzia la pubblicazione dell'inedito trattato, ma anch'egli deve cedere agli ostacoli frapposti dalla censura ecclesiastica. Nel 1677 Pompeo Sarnelli potrà recuperare l'operetta dellaportiana e volgerla in italiano: le nubi che avevano pesato sull'inquieta esistenza dell'autore sono ormai lontane, e della Porta, grazie all'immutata fortuna editoriale europea, può essere assunto nel novero dei numi tutelari della cultura.
Il testo latino, restato inedito attraverso i secoli, può ora fondarsi sull'autografo recentemente emerso da una biblioteca canadese, e ci restituisce una vivida immagine del lavoro segreto soggiacente all'elaborazione del trattato, una fitta trama di scrupoli, pentimenti, autocensure emblematici non solo dell'opera di della Porta, costruita a ridosso del baratro dell'eterodossia, ma anche dei processi redazionali peculiari dei testi di età controriformistica.