NOLA I GIGLI E LA BARCA. La festa in onore di san Paolino - Maurizio BarbatoAutore: Maurizio Barbato
Titolo: Nola i gigli e la barca
Sottotitolo: La festa in onore di san Paolino
Con i contributi di: Antonia Solpietro, Cinzia Trinchese, Michele Napolitano, Antonio D'Ascoli
Foto di Paolo Peluso
Testo in italiano ed in inglese.
Traduzione di Gelsomina Sirignano
Descrizione: Volume in brossura, in formato 8° (cm 22 x 22); 108 pagine.
Luogo, Editore, data: Nola (Na), Arti Grafiche Giovanni Scala, giugno 2017
ISBN: 9788890589034
Prezzo: Euro 12,00
Disponibilità: In commercio

 


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La Festa dei Gigli rappresenta per la città di Nola una tradizione folclorico religiosa di cui il popolo nolano è orgoglioso e consapevole della peculiarità che la rende uno spettacolo unico e affascinante.

La fede, i colori, gli odori, l’inseparabile legame tra le macchine da festa e le strade del percorso, la condivisione delle passioni, delle gioie ma anche delle delusioni e delle angosce segnano lo spirito del nolano sin dai primi anni di età in un crescendo di emozioni che stringono indissolubilmente il ricordo alla terra di origine.

Una rara manifestazione, collaudata nei secoli e degna di essere vissuta, che armonizza magistralmente tutti gli elementi di cui è costituita. La festa favorisce la creatività in ogni nolano che cerca in essa il proprio ruolo che gli dia consapevolezza dell’appartenenza al rito.

Il cullatore, il cantante, il compositore, il critico, lo storico, il caporale, il capoparanza, il costruttore, l’allazzatore, l’artista, l’architetto, l’ingegnere, il dottore, il fotografo, il musicista, il cartapestaio, sono solo alcune delle figure della festa, ruoli in cui ognuno trova la propria dimensione e si sente parte attiva dello spettacolo.
La festa ha origini secolari testimoniate dai padri della storia patria della città (Ambrogio Leone, Gianstefano Remondini, etc.). Le informazioni che abbiamo a disposizione provengono dal racconto dettagliato di questi uomini vissuti in passato. Altrettanto preziosi risultano i contributi scrittie iconografici più recenti sull’argomento in cui emerge con evidenza il profilo di un cerimoniale in continuo divenire.

La festa dei gigli non è un cerimoniale statico, che si svolge secondo modalità prefissate in un determinato momento storico, immodificabili, le cui sequenze siano state determinate in maniera inderogabile.
La stessa macchina da festa attraversa nel tempo un’evoluzione che ne ha modificato la struttura portandola dal cataletto originario al giglio attuale. Nello stesso tempo, tutte le altre componenti che costituiscono il giglio ovvero la cartapesta, la paranza, la banda musicale sono tutte state oggetto di cambiamenti che il trascorrere del tempo ha determinato.

L’uomo e la macchina celebrano il rituale in simbiosi e di conseguenza i mutamenti che caratterizzano l’uno non possono essere estranei all’altro. Le nuove tendenze politiche, i cambiamenti sociali, il progresso tecnologico influenzano inevitabilmente una struttura effimera come il giglio che viene costruito ogni anno e che non può non essere espressione del tempo in cui si realizza. Si pone, dunque, ineludibilmente specchio dell’epoca alla quale appartiene, si configura come un palinsesto sul quale ogni anno si registrano i mutamenti.

Il punto fermo ed indiscutibile è però sempre la fede per il Santo Paolino. La componente religiosa è preponderante. In principio la struttura lignea accompagnava la processione di natura schiettamente religiosa. Solo successivamente con il raggiungimento di dimensioni eccessive della struttura fu necessario separare le celebrazioni. L’aspetto di devozione è comunque rilevabile anche dalla fatica che i nolani affrontano per il trasporto delle macchine a spalla. La figura del cullatore simboleggia tali fatiche e rappresenta una tradizione che spesso si tramanda con orgoglio da padre in figlio, come evocato anche da alcuni testi di canzoni della festa.

Durante la settimana dei gigli, attraversando le strade, i vicoli e le piazze della città, si è avvolti da una atmosfera magica. Con l’avvicinarsi dello spettacolo si avverte l’energia che espande coinvolgendo tutti.
Nel giorno della esibizione dei gigli tutti si dirigono a passo veloce verso il cuore della città come calamitati per essere parte dello spettacolo. Questa attrazione è nel DNA di ogni nolano e si tramanda spontaneamente di generazione in generazione.
La Kermesse si svolge durante i quindici giorni posti a ridosso dell’evento clou che è rappresentato dalla tradizionale ballata dei gigli che ha luogo la domenica che segue il 22 giugno. L’organizzazione si svolge attraverso un’esplosione di manifestazioni ed appuntamenti legati al mondo dello spettacolo e della cultura . Tali appuntamenti sono concentrati nel centro storico, spesso nel luogo della postazione di ogni singolo giglio.

Il racconto, la sintesi storica e religiosa, la descrizione delle fasi che scandiscono il rituale rappresentano solo uno spaccato di un cerimoniale complesso e dalle innumerevoli sfaccettature che le pagine di questo testo, nonostante la cura e la dovizia di dettagli, non riusciranno a rappresentare per intero proprio perché la realtà non è riproducibile e, quindi, richiede necessariamente la partecipazione diretta.

 


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