SUD COME SUDORE - Tonino ScalaAutore: Tonino Scala
Curatore:
Titolo: Sud come sudore
Sottotitolo:
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 21 x 14); 95 pagine
Luogo, Editore, data: Napoli, Libreria Mario Guida, 2001
Collana: 
ISBN:
Condizioni: nuovo
Note: Prima edizione
Prezzo: Euro 15,00
Prezzo in offerta: Euro 7,50
Disponibilità: 6 esemplari

 


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Recensione di Anna Maria Sabini:
"Tonino Scala si affaccia per la prima volta nel mondo della letteratura con “Sud come Sudore”, un libro curioso e impegnato, una raccolta di voci, di esperienze, di storia di sopravvivenza. Tutti elementi di un panorama che l’autore ben conosce, impegnato com’è nel mondo del volontariato e nel campo della cooperazione sociale.
Da anni presta il suo servizio presso la Comunità di recupero per minori “La mansarda” della sua città, Castellammare di Stabia. Con la precisione di un chirurgo che maneggia il suo bisturi, Scala si cala nel “ventre di Napoli”, non con l’affettuosa e ironica bonomia di una Matilde Serao, ma con l’implacabile, scintillante nitidezza dei ferri del mestiere. Ferri che ha raccolto attraverso una quotidiana esperienza al fianco di realtà forti, tragiche, a volte persino ripugnanti, ma pur sempre realtà, davanti alla quali l’autore si rifiuta di chiudere gli occhi.

Leggendo queste pagine crude, il pensiero non può non rimandare alla Ortese di “Il mare non bagna Napoli”. Lì si parlava della Napoli del dopoguerra, in cui “l’americano aveva sostituito il borbone”, leggendo “Sud come Sudore” stupisce il fatto di trovarvi una provincia così strettamente legata a una città dove, a distanza di tanti anni, tutto sembra immutato e immutabile.
é come se la provincia non “addormentata”, ma seriamente malata, mostrasse piaghe finalmente sfasciate agli occhi di una città che ha coperto le proprie sotto il velo non poi così pietoso, nè curativo di una falsa immagine di rinascita.
Nel libro di Scala si assiste a una continua osmosi fra Napoli e la provincia, una vera porosità, per dirla con Ernest Bloch, come un continuo svenarsi l’una nell’altra. E contemporaneamente un perpetuo trasfondersi di sangue infettato dal virus letale della camorra, della droga e della delinquenza.

In questo fatidico gioco la città si connota come Napoli N. N. (così la definì in un suo bellissimo libro Alfonso Gatto), figlia di nessuno, in continua ricerca di un’identità, e la provincia come una propaggine “sombre”, oscura, per dirla alla Mauriac. In questo quadro sconcertante non mancano squarci di inattesa poesia, che si aprono su amori che possono essere anche “pic-indolor” o sulle note di canzoni come “notte, notte, notte”, o ancora sull’immagine degli sposi-bambini che si avviano incoscienti e gioiosi verso una vita senza futuro. Sud come sudore, sudore come fatica del vivere quotidiano che si tramuta, nonostante tutto, in linfa vitale."

 


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