La_Rota_degli_Esposti_pCuratrice: Patrizia Giordano
Titolo: La Rota degli Esposti.
Sottotitolo: Testi di Luciana Rollo Bancale, Paola de Ciucceis, Patrizia Giordano, Susanna Grande, Giovanni Mancino, Bona Mustilli, Antonio Parlato, Angelo Vanacore e Carmela Maietta.
Descrizione: Volume in formato 4° (cm 28 x 22); 125 pagine; molte illustrazioni in b/n e a colori, alcune a tutta pagina.
Luogo, Editore, data: Napoli, Altrastampa, 2004
Numero di edizione: Seconda
Disponibilita': No 

 


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La Ruota dell'Annunziata occupa nella storia di Napoli un posto tutto particolare, tanto da far parte non solo della letteratura popolare ma dell'immaginario collettivo. II solo nome, Ruota dell'Annunziata, evoca donne con il volto nascosto da ampi scialli che depositano furtivamente nelle ore piu' buie della notte il figlio del peccato, quel bambino che le mani sollecite ed amorose delle converse dell'Annunziata raccoglieranno per dargli il nome del Santo Patrono e il cognome che identifica la sua provenienza, Esposito.

Solo per i grandi santi, Antonio, Domenico, Tommaso, Lorenzo, per gli evangelisti Giovanni, Matteo, Luca, Marco, per gli angeli Raffaele, Michele, per le grandi festivita', Natale, Pasquale, si facevano sul nome delle eccezioni. Anche per quanto riguarda il cognome, a parte la variante degli Esposito molti venivano registrati come Annunziata, quasi fossero figli dell'Istituzione benemerita. Il loro numero testimonia che per molti anni la pratica dell'abbandono dei minori fu molto diffusa a Napoli soprattutto presso i ceti piu' deboli e marginali dove molte donne erano costrette per sopravvivere ad esercitare la prostituzione.

Molti "Esposito" erano però anche figli del mondo di corte, fatto di nobildonne, di dame di compagnia, di serventi di camera, di sguattere e di intrecci di relazioni spesso fugaci quanto i "cambi della guardia" che con grande frequenza riguardavano anche le posizioni di potere e di comando. E cosi' erano tanti i bambini che dovevano la loro sopravvivenza alla ruota quotidianamente benedetta dalle madri spesso costrette ad una lacerante separazione. Anche oggi i bambini continuano ad essere abbandonati, i piu' sfortunati nei cassonetti, ma per fortuna la maggioranza di loro trova braccia accoglienti. La ruota è solo il lontano ricordo di una pieta' misericordiosa incapace però di affrontare le contraddizioni di un'epoca dura dove la miseria era la condizione di vita di gran parte della popolazione. Ma è importante sapere e ricordare; per questo il restauro della Ruota dell'Annunziata è una significativa operazione culturale. Perché è il simbolo di quella miseria che come ci hanno mostrato Jesse White Mario, Renato Fucini, Francesco Mastriani, regnava sovrana a Napoli, ma è anche la testimonianza di una volonta' di lottare, con i mezzi culturali a disposizione, per assicurare la sopravvivenza ai piu' deboli tra i deboli, appunto i bambini abbandonati. Dobbiamo perciò tutti essere grati a chi, con impegno e intelligenza, ha voluto recuperare questa testimonianza della storia di Napoli, importante perché segno della cultura dell'accoglienza capace di manifestare nella citta' anche nei secoli della miseria civile e morale

Questo volume è stato pubblicato per la prima volta nel 1999, in occasione del termine dei lavori di restauro della Ruota dell'Annunziata e dei suoi locali; il restauro è stato promosso dall'Associazione Incontri Napoletani sotto la direzione scientifica delle Soprintendenze per i B. A. A. e B. A. S. di Napoli.

 


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