mecenatismo_pontificio_borbonicoAutrice: Giovanna Capitelli
Titolo: Mecenatismo Pontificio e Borbonico alla Vigilia dell'Unità
Descrizione: Volume rilegato in tela, in formato 4° (cm 30,5 x 23,5); 320 pagine;  illustrazioni e tavole a colori ed in b/n
Peso: 2.1 kg
Luogo, Editore, data: Roma, Viviani, 2011
ISBN: 9788879931489
Disponibilità: No

 


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"... Non solo Roma, ma anche Napoli. In un felice rapporto comparativo che illustra le componenti storiche e politiche e artistiche di due mecenatismi a confronto: quello del trono, rispondente al Regno delle Due Sicilie sotto i governi di Ferdinando ii e Francesco ii di Borbone, e quello dell’altare, rappresentato dal lungo pontificato di Pio IX.

Due realtà politiche diverse, travolte entrambe dall’unità italiana, ma le cui matrici culturali si influenzano a vicenda, a partire dall’esilio pontificio a Gaeta e Napoli, negli anni della seconda Repubblica Romana (1849); visita, questa, che rimarrà profondamente impressa nella memoria di Pio IX e che troverà sigillo nel tempio monumentale di San Francesco a Gaeta, quale omaggio di re Ferdinando all’esule Pontefice.

Queste le due prospettive in cui si articola il libro: quella romana (parte prima: Lo Stato Pontificio) e quella napoletana (parte seconda: Il Regno delle Due Sicilie), cui sono dedicati tre capitoli ciascuno, il quinto dei quali è affidato a Ilaria Sgarbozza (Ferdinando ii e la promozione delle arti a Napoli); corredano il volume un’utilissima mappa del mecenatismo di Pio IX, a cura di Maria Saveria Ruga, e un analogo scandaglio archivistico sul mecenatismo borbonico, curato da Alba Irollo.

Spiccano notevolissime, in un apparato iconografico tanto generoso quanto vario e sorprendente, le immagini delle opere d’arte che gli artisti di Pio IX inviarono a Malta e in Cile (capitolo terzo: Le esportazioni di opere d’arte. Dalla Città Eterna al Nuovo Mondo), quale saggio di un fenomeno di diffusione artistica in gran parte ancora da sviscerare, ma che trova in queste pagine una prima documentata testimonianza e un viatico affidabile per gli studi a venire.

Lasciata Malta, già in parte studiata dalla scuola di Mario Buhagiar e di Keith Sciberras, è il caso cileno a stupire: per la quantità e qualità delle opere illustrate. Il lettore attento, tuttavia, avrà l’agio di scoprire, tra le pieghe del testo e nelle note, peraltro puntualissime, importanti rinVII ad altri tasselli del mosaico ancora largamente inesplorati, rinvenuti in Turchia, Irlanda, Croazia, Spagna, Stati Uniti, Israele, Guadalupe, Argentina, Messico, Grecia, Canada, come pure negli Stati Uniti e nel Regno Unito (Ushaw College).
Quello, insomma, delle esportazioni di opere d’arte sacra nel mondo — opere non solo promosse ma finanche benedette personalmente dal Pontefice prima del loro invio — è un fenomeno che fa sistema. Proprio su questo tema si è svolto dal 13 al 15 dicembre un convegno internazionale alla British School at Rome («Roma fuori di Roma: L’esportazione dell’arte moderna da Pio vi all’Unità: 1775-1870»), organizzato da Liliana Barroero, Giovanna Capitelli e Fernando Mazzocca.

Brano tratto dall'articolo Il mecenatismo globale di Pio IX di Stefano Cracolici, Università di Durham, pubblicato sul sito web L'Osservatore romano

 


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