PER_CORSI DI DERIVA. (D)istruzioni per l'uso - Marzia Azzurra Albanese, Armando Di CaprioAutore: Marzia Azzurra Albanese, Armando Di Caprio
Curatore:
Titolo: Per_corsi di deriva
Sottotitolo: (D)istruzioni per l'uso
Prefazione a cura di Viviana Gravano e Giulia Grechi
Descrizione: Volume in brossura con bandelle, di cm XXX x XXX; 118 pagine.
Luogo, Editore, data: Napoli, Luciano Editore, 2023
Collana:
ISBN: 9788860263322
Condizioni: nuovo
Prezzo: Euro 16,00
Disponibilità: Limitata

 


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Troppo spesso ci perdiamo nella routine quotidiana non riuscendo a trovare nulla di interessante nelle cose che ci accadono intorno. Pensiamo di conoscere perfettamente gli spazi che attraversiamo ogni giorno ma ... abbiamo mai contato i negozi che dividono la nostra casa dal posto in cui studiamo o lavoriamo? Ne siamo certi? Forse ci sta sfuggendo qualcosa di interessante. Quel dettaglio che potrebbe cambiare l'umore alle nostre giornate, quello che potrebbe scaturire l'idea progettuale che cercavamo da giorni.
E' arrivato il momento di lasciarsi andare alle suggestioni dell'ambiente che ci circonda. Di cercare di cogliere tutte le possibilità di "visione", notare i particolari, i dettagli. Provare a sentirsi straniati nei posti che crediamo di conoscere meglio e guardare con l'entusiasmo che si ha ogni prima volta.
Sai che esiste una pratica in grado di fare tutto ciò? Di cambiare il tuo modo di osservare il mondo?

È la pratica di “Deriva”, una metodologia che prende questo nome negli anni ’50, attraverso un movimento culturale e politico estremamente rivoluzionario: il “Situationnisme”.

La Deriva è una condizione mentale, quella del totale abbandono di un percorso prestabilito, un percorso fatto “ignorando le regole”, in modo casuale: l’idea del vagare, perdersi, seguendo le suggestioni dell’ambiente che ci circonda. È la partecipazione immediata alle passioni della vita.

Accetta la possibilità del caso, ma non si fonda su esso.

I situazionisti miravano ad un cambiamento del modo di vivere e di vedere, più irregolare, più sentito: passare i luoghi attraverso azioni, pratiche, attività. Vedere quello che non c’è per farne scaturire qualcosa. Trasformare i “luoghi” in “spazi”.

Per fare una deriva, andate in giro a piedi senza meta od orario. Scegliete man mano il percorso non in base a ciò che sapete, ma in base a ciò che vedete intorno. Dovete essere straniati e guardare ogni cosa come se fosse la prima volta. Un modo per agevolarlo è camminare con passo cadenzato e sguardo leggermente inclinato verso l'alto, in modo da portare al centro del campo visivo l'architettura e lasciare il piano stradale al margine inferiore della vista. Dovete percepire lo spazio come un insieme unitario e lasciarvi attrarre dai particolari. (Guy Debord, 1956)

 


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