Autore: Guido Donatone
Titolo: L'antica ceramica di Cerreto Sannita
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 25 x 21); pagine 64 + 64 fuori testo
Luogo, Editore, data: Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2014
ISBN: 9788849528121
Prezzo: Euro 22,00
Disponibilità: In commercio
Il pubblico degli studiosi, dei conoscitori d'arte, dei collezionisti e degli antiquari attendeva da tempo una nuova pubblicazione che aggiornasse e ampliasse le conoscenze sull'antica ceramica di Cerreto Sannita e S. Lorenzello
Titolo: L'antica ceramica di Cerreto Sannita
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 25 x 21); pagine 64 + 64 fuori testo
Luogo, Editore, data: Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2014
ISBN: 9788849528121
Prezzo: Euro 22,00
Disponibilità: In commercio
Il pubblico degli studiosi, dei conoscitori d'arte, dei collezionisti e degli antiquari attendeva da tempo una nuova pubblicazione che aggiornasse e ampliasse le conoscenze sull'antica ceramica di Cerreto Sannita e S. Lorenzello
(la prima ricerca di G. Donatone risale infatti al lontano 1968, mentre ulteriori suoi circoscritti contributi risultano inseriti nell'ambito di trattazioni generali oppure comprendenti gli altri centri ceramici della Campania).
Si dispone quindi oggi di un esauriente strumento di consultazione, di studio e di lavoro specificamente dedicato alla fioritura delle Fabbriche di maiolica, sorte a Cerreto e nel vicino borgo ceramico di S. Lorenzello, con l'avvento dei maestri napoletani dopo il tremendo terremoto del 1688 che aveva distrutto l'antico insediamento cerretese. Il cospicuo corredo iconografico del libro illustra in particolare la suggestiva e inusitata produzione di impronta popolare, che consente di iscrivere la ceramica sannita tra le più originali manifatture italiane (e purtroppo alcuni significativi esemplari qui pubblicati non appartengono alle collezioni cerretesi).
Si dispone quindi oggi di un esauriente strumento di consultazione, di studio e di lavoro specificamente dedicato alla fioritura delle Fabbriche di maiolica, sorte a Cerreto e nel vicino borgo ceramico di S. Lorenzello, con l'avvento dei maestri napoletani dopo il tremendo terremoto del 1688 che aveva distrutto l'antico insediamento cerretese. Il cospicuo corredo iconografico del libro illustra in particolare la suggestiva e inusitata produzione di impronta popolare, che consente di iscrivere la ceramica sannita tra le più originali manifatture italiane (e purtroppo alcuni significativi esemplari qui pubblicati non appartengono alle collezioni cerretesi).
Per la sincrona manifattura di vasellame e di serviti da tavola – su modelli napoletani – di committenza signorile, pure ampiamente rappresentata, si rimanda anche alle maioliche in altre occasioni (vedi Capitolo primo: La storia critica) già pubblicate. Va altresì sottolineato che nessun altro centro ceramico (un solo gruppo di Ariano è stato recuperato: G. Donatone, L'antica maiolica di Ariano Irpino, Ariano, 2009, Tav. 3) ha prodotto così pregevoli trionfi da tavola: piccoli capolavori della plastica ceramica di rustica impronta, attestanti che i figuli sanniti poi emigrati nella capitale affiggevano gli occhi sulle strepitose guglie e fontane barocche napoletane, così come le grandi acquasantiere di Cerreto e S. Lorenzello riflettono l'influenza dei modelli aulici dell'architettura non solo napoletana ma altresì romana.
A Donatone si deve peraltro anche la conoscenza della produzione di maiolica dell'antico Regno di Napoli, a partire dal grande centro culturale costituito dalla capitale (la scoperta della maiolica di corte, patrocinata dagli Aragonesi di Napoli, è considerata dalla critica il contributo di maggiore rilievo degli ultimi decenni sulla maiolica rinascimentale italiana) fino alle notevoli produzioni di altri centri ceramici periferici campani – quali il ricordato Ariano Irpino, e Vietri sul Mare, prima pressoché sconosciuti – che hanno avuto rapporti con Cerreto Sannita. Anche sulla ceramica salentina (specialmente di Laterza, presso Taranto), calabrese, siciliana e abruzzese di Castelli, le ricerche dell'autore hanno fatto luce sui problemi di tangenza o di congiuntura artistica con Napoli, capitale dell'antico Regno.
A Donatone si deve peraltro anche la conoscenza della produzione di maiolica dell'antico Regno di Napoli, a partire dal grande centro culturale costituito dalla capitale (la scoperta della maiolica di corte, patrocinata dagli Aragonesi di Napoli, è considerata dalla critica il contributo di maggiore rilievo degli ultimi decenni sulla maiolica rinascimentale italiana) fino alle notevoli produzioni di altri centri ceramici periferici campani – quali il ricordato Ariano Irpino, e Vietri sul Mare, prima pressoché sconosciuti – che hanno avuto rapporti con Cerreto Sannita. Anche sulla ceramica salentina (specialmente di Laterza, presso Taranto), calabrese, siciliana e abruzzese di Castelli, le ricerche dell'autore hanno fatto luce sui problemi di tangenza o di congiuntura artistica con Napoli, capitale dell'antico Regno.