Autore: Jean Giraud alias Jean Gir alias Moebius.Curatore: Bruno Arpaia, Jean Annestay
Titolo: Vedere Napoli
Sottotitolo: I fumetti di Moebius ovvero giri e raggiri della convergenza armonica
Portfolio comprendente un doppio foglio di testo bilingue italiano/francese e 4 tavole di Moebius
Traduzione di B. Arpaia.
Descrizione: Volume in formato folio (cm 41 x 30); 4 tavole a colori stampate ciascuna su foglio singolo, riportanti sul retro la numerazione dell'esemplare; cartelle leggermente ingiallite ed impolverate; interno eccellente
Luogo, Editore, data: Napoli, CUEN 1987
Collana:
ISBN: 9788871460680
Condizioni: eccellenti
Note: Pubblicazione molto rara, stampata in edizione numerata, realizzata dalla CUEN in occasione della manifestazione "Futuro Remoto" tenutasi a Napoli, dal 16 al 25 ottobre 1987
Prezzo: Euro 270,00
Disponibilità: 2 esemplari (144, 185)
Jean Giraud è venuto più volte a Napoli. Alla sua prima visita, ha realizzato un portfolio dal titolo” Voir Naples”. 1000 2000, in occasione della sua mostra alla città della scienza, organizzata con Isabelle Giraud E Laura Cutolo Ponta, ha disegnato “Morire e vedere Napoli”.
E' strano, perché ogni volta che faccio una storia su Napoli, non trovo nessuna difficoltà: le cose vengono naturalmente in un modo magico. Napoli ha qualcosa che mi piace molto, che ogni volta mi colpisce in modo bizzarro e che ha che fare con la morte o l'illusione o lo sguardo... « Ero partito da un qualcosa di abbastanza vago, da direzioni diverse che si sono definite sul filo del disegno: é solo disegnando che i personaggi si materializzano e prendono vita... non li avevo previsti, non sapevo cosa avrebbero fatto e che la storia sarebbe stata cosi lunga.
Ma tutto ad un tratto, come d'un colpo ho capito e ho deciso che volevo capovolgere il luogo comune «Vedi Napoli e poi muori »: mi piaceva di piü « Morire e vedere Napoli » che Vedere Napoli e poi morire », ho invertito le parole e ho scritto la storia, sentendo che avrei fatto qualcosa di veramente buono.
Ogni volta bisogna spogliarsi, liberarsi di qualcosa, abbandonarsi, per riuscire a vedere Napoli»
E' strano, perché ogni volta che faccio una storia su Napoli, non trovo nessuna difficoltà: le cose vengono naturalmente in un modo magico. Napoli ha qualcosa che mi piace molto, che ogni volta mi colpisce in modo bizzarro e che ha che fare con la morte o l'illusione o lo sguardo... « Ero partito da un qualcosa di abbastanza vago, da direzioni diverse che si sono definite sul filo del disegno: é solo disegnando che i personaggi si materializzano e prendono vita... non li avevo previsti, non sapevo cosa avrebbero fatto e che la storia sarebbe stata cosi lunga.
Ma tutto ad un tratto, come d'un colpo ho capito e ho deciso che volevo capovolgere il luogo comune «Vedi Napoli e poi muori »: mi piaceva di piü « Morire e vedere Napoli » che Vedere Napoli e poi morire », ho invertito le parole e ho scritto la storia, sentendo che avrei fatto qualcosa di veramente buono.
Ogni volta bisogna spogliarsi, liberarsi di qualcosa, abbandonarsi, per riuscire a vedere Napoli»
