massimo_stanzioneAutore: Achille della Ragione
Titolo: Massimo Stanzione e la sua Scuola.
Descrizione: Edizione in formato 4° (cm 30 x 21); 32 pagine + 32 n.n.; 125 illustrazioni a colori fuori testo
Luogo, Editore, data: Napoli, Edizioni d'Arte, novembre 2009
Disponibilita': No

 


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Il libro di Achille della Ragione su Massimo Stanzione e la sua scuola colma una lacuna negli studi di storia dell'arte napoletana del XVII secolo, delineando per la prima volta con puntualita' una serie di figure di artisti minori da Agostino Beltrano a Giacinto De Populo, da Annella De Rosa a Santillo Sannini, da Carlo Rosa ad Andrea Malinconico e tanti altri.

 


L'autore parte dalla vita e dalle opere di Massimo Stanzione per passare poi a trattare diffusamente i dipinti e la biografia dei suoi allievi, sia i maggiori che i minori. Lo Stanzione fu un caposcuola che trovò seguito vasto ed immediato in tutto l'ambiente artistico napoletano, convertendo alle sue tematiche anche pittori, come Filippo Vitale e Francesco Guarino, che all'inizio della loro attivita' si erano espressi nel solco della tradizione naturalista.

Molti furono suoi allievi diretti o discepoli dei suoi allievi, ma per molti altri rappresentò un semplice punto di riferimento culturale ed il suo repertorio stilistico un materiale da utilizzare, certi di ottenere consenso e successo commerciale, fino a quando negli artisti minori si ridusse ad uno stanco formulario di soluzioni ripetitive senza autentica emozione visiva.

Alcuni discepoli raggiunsero una identita' ben precisa ed una notevole autonomia artistica e proiettarono la parabola luminosa del suo insegnamento nella tradizione napoletana fino agli albori del Settecento.

Questa scuola, dal timbro napoletano per antonomasia, si distinse per i suoi caratteri peculiari dalle correnti artistiche coeve delle altre citta' italiane e pur nei limiti del suo linguaggio gergale, rappresentò una nota di vitalita', che rinvigori' tutto l'ambiente dal cui seno sboccera' uno dei geni indiscussi del secolo: Bernardo Cavallino, il cantore affascinante e raffinatissimo, nelle sue modulazioni preziose di luce, delle emozioni e delle tenerezze, degli affetti e delle passioni.

 


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