Titolo: Il silenzio di Orfeo
Autore/i: Riccardo Veno
Produzione: Marocco Music
Anno di produzione: 2006
Prezzo: Euro 16,00
Disponibilità: 3 esemplari
Nel novembre del 2003 realizzai, insieme ad Antonello Cossia e Raffaele Di Florio, artisti con i quali da anni lavoro in teatro, lo spettacolo 'OrO: primo movimento, il viaggio'. Il lavoro faceva del 'Progetto Petrolio' ideato da Mario Martone per Il Teatro Mercadante di Napoli. Varie compagnie e realtà artistiche nazionali furono invitate a lavorare intorno all'omonimo libro postumo di Pierpaolo Pasolini ed a sviluppare teatralmente uno dei tanti temi messi a fuoco nella complessa opera del poeta friulano.
Noi scegliemmo di lavorare, insieme ad alcune bellissime pagine pasoliniane, intorno alle 'Argonautiche', il poema epico di Apollonio Rodio che narra del viaggio di Giasone e della sua ciurma di eroi e semidei con la nave Argo alla ricerca del Vello d'Oro, di cui Pasolini intendeva realizzare una riscrittura. Fu un lavoro lungo, bello e faticoso.
Da tempo pensavo ad un 'concerto-solo' ed in questa prospettiva avevo cominciato a lavorare con delle loop-machines e con un set di pedali ed effetti che mi permettesse di incidere e sovraincidere, dal vivo, più strumenti, cosi da creare basi armoniche sulle quali suonare temi o improvvisare. Per 'OrO' avevo composto un brano in due parti con il quale, ispirandomi drammaturgicamente alla figura di Orfeo il semidio della musica (anch'egli parte dell'equipaggio della nave Argo), accompagnavo l'ultima scena dello spettacolo. Intitolai il pezzo 'Il silenzio di Orfeo', sorta di ossimoro che potesse esprimere contemporaneamente la necessità di 'silenzi' nella nostra epoca di 'ipercomunicazione' insieme alla forza che sempre ha in sé la musica. Quel pezzo divenne il primo tassello del concerto-spettacolo che avevo in mente. Pensavo infatti ad un concerto con una struttura un po' più complessa, una sottile linea drammaturgica che potesse accompagnare l'evoluzione dei brani. La possibilità di inserire degli interventi video mi sembrò l'idea migliore per sottolineare la musica. Concentrai la mia attenzione sul mito della morte di Orfeo: il semidio musicista per eccellenza della classicità, viene ucciso e fatto a pezzi dalle Menadi mandate da Dionisio per vendicarsi di un affronto subito e la sua testa mozzata galleggia sul fiume Ebro fino a Lesbo, continuando a cantare'
L'incontro con Francesco Albano, musicista e videomaker napoletano, diede il via alla realizzazione del progetto. Cominciai a comporre i brani per il concerto rielaborando anche del materiale che avevo realizzato in passato per alcuni spettacoli teatrali. Francesco intanto realizzava gli interventi video: corpi e teste creati al computer, particolari anatomici (orecchie, nasi, profili, bocche messe in risalto), insieme a piccole video-visioni diciamo 'oniriche'. Sentii anche l'esigenza di inserire degli elementi elettronici che potessero far risaltare il suono acustico dei miei strumenti. Decidemmo quindi che Francesco, dalla sua postazione regia avrebbe interagito live con me su alcuni brani con bassi-synth e suoni digitali prodotti con il computer, lasciandoci anche la possibilità di alcuni momenti di improvvisazione ed interplay. Dopo due mesi di lavoro il concerto-spettacolo era pronto. 'Il silenzio di Orfeo, concerto per fiati, loops e piccole visioni video', ha debuttato nell'aprile del 2004 al Teatro Nuovo di Napoli. Ora quel progetto è diventato un disco.
riccardo veno
I brani presenti nel cd sono sostanzialmente gli stessi del concerto (quest'ultimo è un po' più lungo), ma ho privilegiato i pezzi acustici agli episodi più 'elettronici' così da dare un corpo più omogeneo al disco. Ho inoltre leggermente arricchito l'arrangiamento di alcuni di essi, rispetto alla versione live, in modo da favorirne l'ascolto 'discografico'.
Ne 'Il silenzio di Orfeo' sono presenti in po' tutte le mie passioni musicali. Si va quindi dalla doppia versione della title-track, che apre e chiude l'album cosi da ribadirne il suo senso 'concept', dove protagonisti sono i sassofoni, a 'L'attesa', omaggio in chiave più melodica e mediterranea a certe atmosfere della musica minimale, ai due brani composti con Francesco Albano, 'Periplo' e 'Il ritorno', anch'essi risultato del mio tentativo di fondere certe esperienze musicali nord europee e americane alla mia sensibilità di artista del sud. In questi ultimi tre è il sassofono soprano ad avere il ruolo principale. Ci sono poi le atmosfere più world de 'Il viaggio' e di 'Iactantia' ricreate attraverso l'uso di strumenti tradizionali, come il tin whistle (un flautino irlandese), il 'marranzano' (lo scacciapensieri) e la ciaramella. Nel primo, 'Il viaggio' cerco di far confluire nord e sud in un unico percorso musicale, nel secondo brano, 'Iactantia' , scritto per quattro sassofoni contralto, ho inteso rendere omaggio allo spirito un po' guascone di certa musica balcanica (Ianctantia è infatti la traduzione latina per la parola 'smargiassata').
Sono presenti poi le due rielaborazioni di brani che avevo precedentemente composto per il teatro: 'Quad', che faceva parte dello spettacolo Penultimi, lavoro su testi di Samuel Beckett realizzato insieme ad Antonello Cossia e Raffaele Di Florio nel 2002, che in questa nuova versione per sassofoni tenore, era stato infatti originariamente composto per archi, è diventato una sorta di tango con sottili venature jazz; 'Elena nella nebbia', qui protagonista è il clarinetto, brano che avevo composto nell'ormai lontano 1989 per una coreografia della danzatrice Elena Papulino.
Rimangono infine 'Ci sono parole', dove mi permetto di giocare 'rumoristicamente' con un piccolo testo da me recitato che si trasforma in un brano african-jazz e 'Lusbilù', pezzo per bansuri (un flauto indiano dal suono dolcissimo), dedicato alla mia piccola Lorenza.
Spero di essere riuscito a far confluire in questo 'disco-solo' la visionarietà che sempre accompagna il mio modo di intendere la musica.
Spero che le mie composizioni possano indurre a piccoli viaggi emozionali.
Spero in meno parole e più 'silenzi'.
Spero che 'Il silenzio di Orfeo' vi piaccia.
Buon ascolto!
Ci sono parole che non riescono a nascere.
Ci sono parole che non trovano la strada.
Ci sono parole che nel momento in cui vengono dette, scompaiono.
Altre si rincorrono e si fondono.
Ci sono parole che non portano da nessuna parte'
Ci sono discorsi di bimbo.
Allora le vedi, felici.
Per fortuna c'è la musica che, solo di rado, mente'
riccardo veno
Riccardo Veno (Napoli, 1965) ha studiato clarinetto e sassofono, perfezionandosi tra Napoli e New York, con David Gross, Enzo Nini, Jerry Bergonzi, Maurizio Giammarco. Ha frequentato la "Alwin Nikolais dance school" di New York. Ha partecipato ai seminari di Antonio Neiwiller. E' stato attore-danzatore con le compagnie di Gabriella Stazio e di Marianna Troise. Ha composto le musiche per spettacoli di danza e teatro di Lori Brungard, Arturo Cirillo, Davide Iodice, Marianna Troise, Renato Carpentieri, ed è autore di colonne sonore di film (tra gli altri Non è giusto di Antonietta De Lillo e Sotto la stessa luna di Carlo Luglio), documentari (Gaia e Report di Raitre, History Channel), video dxarte (Giocosamente di Mimmo Paladino) ed incontri d'arte (con Jannis Kounellis). Ha realizzato come regista insieme ad Antonello Cossia e Raffaele Di Florio gli spettacoli: Segni, La discesa, Lo s-guardo escluso, Penultimi, Corpo sporco, ORO, dei quali compone anche le musiche, partecipando a festival e rassegne in Italia e all' estero. Ha collaborato come musicista tra gli altri con: 99 Posse, Daniele Sepe, Enzo Gragnaniello, Raiz, E' Zezi, Peppe Barra, Nino DxAngelo, Solis String Quartet, Alessio Bertallot. Per Ex Zezi cura la produzione artistica del disco "Diavule a quatto ". Nel maggio del 2006 ha pubblicato il cd xIl silenzio di Orfeox, realizzazione discografica dellxomonimo concerto-spettacolo.
Elenco dei brani:
Il silenzio di Orfeo (parte prima)
L'attesa
Quad
Elena nella nebbia
Periplo
Il viaggio
Lactantia
Lusbilù
Il ritorno
Ci sono parole
Il silenzio di Orfeo (parte seconda)