Catalogo della mostra tenutasi presso la Boblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III" di Napoli dal 4 al 28 marzo 2008
Testi di Paolo Cesaretti, Orlando Forioso, Mauro Giancaspro
I testi sono in italiano ed in inglese
Descrizione: Volume in formato 4° (cm 28 x 23); 93 pagine; 30 tavole a colori fuori testo; peso: Kg 0,540
Luogo, Editore, data: Azzano San Paolo (BG), Bolis, 2008
Collana:
ISBN-10: 8878271624
ISBN-13: 9788878271623
Prezzo: Euro 30,00
Disponibilità: 1 esemplare
Dalla presentazione di Mauro Giancaspro:
“Franco Bonetti ha sempre avvertito un’attrazione irresistibile per il libro, per il suo affascinante corpo fisico e per la palpitante anima che sembra celarsi tra le sue pagine: un prodigioso insieme che diventa infallibile strumento di conservazione e di trasmissione nel tempo della memoria scritta dell’uomo, con tutta la carica esplosiva di informazioni, di messaggi, di libertà, che la lettura accende.
” […] “…Bonetti sembra, infatti, seguire e spiare l’evoluzione della natura per accogliernel’energia creatrice mentre i processi di nascita sono ancora in via di definizione, per sorprenderli, catturarli e trasferirli sulla tela, aspettando, quasi che sulla superficie si completi il processo di costituzione di un corpo o di una forma: Bonetti ci appare comeun moderno Prometeo che artiglia prodigiosamente con le mani globi infuocati per lasciarli raffreddare; sulle sue tele questi indistinti nuclei primordiali bruciano disegnando figure incandescenti, distendono o contraggono il magma di cui sono composti, fanno esplodere i gas di cui sono gonfi proiettando centrifugatamene scintille luminose, si coagulano, infine in concrezioni iridescenti, agglutinando con forza di attrazione centripeta nuclei cromatici.” […] “… Due letture, non sappiamo quanto recenti o quanto remote e a lungo digerite, gli hanno rinsaldato l’indole vulcanica e lo ora portano a percorrere da vicino la natura e la storia, le paure e le superstizioni, i sortilegi e le preghiere, caratteristiche di una terra che, stretta trai Campi Flegrei e il Vesuvio, è sempre stata segnata da una caduca instabilità, nella quale le più irresistibili fonti d’attrazione sono sempre state anche le più temute cagioni d’allarme. a percorrerla e rappresentarla con quegli strumenti incandescenti e magmatici di espressione suoi propri che solo adesso sembrano trovare un’inconsapevole immaginata scaturigine: si tratta, secondo la confessione dello stesso artista, de il Satyricon di Petronio e La Pelle di Curzio Malaparte, che in un’immaginifica fusione dei rispettivi titoli danno nome a questa mostra”