STORIE D'AMMORE. Raccolta di versi di Pasquale Ferrigno - A cura di Claudia Arcari Di Casreo
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- Creato: Lunedì, 23 Maggio 2022 02:00
- Ultima modifica: Lunedì, 23 Maggio 2022 07:33
Curatore: Claudia Arcari Di Castro
Titolo: Storie d'ammore
Sottotitolo: Raccolta di versi di Pasquale Ferrigno
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 21 x 14,5); 320 pagine; 1 ritratto in b/n del poeta
Luogo, Editore, data: Napoli, Mario Guida, 2001
Collana:
ISBN:
Condizioni: nuovo
Note:
Prezzo: Euro 14,20
Prezzo in offerta: Euro 10,00
Disponibilità: 5 esemplari
Pasquale Ferrigno (Napoli 1981-1953)
Poeta dialettale la cui poesia fu definita da Ferdinando Russo: "fresca, schietta e napoletana". Compositore anche di testi di canzoni partecipò già nel 1910 alla Piedigrotta, manifestazione in cui si impose in particolare modo nel 1919 con "'O gulio 'e mammeta" che fu giudicata durante l'audizione come la «canzone-tipo» e fu poi interpretata con grande successo di pubblico da Elvira Donnarumma e da Pasquariello.
Fu collaboratore di più testate giornalistiche tra cui il "Roma della Domenica" e "Vela" (cfr. E. De Mura in Enciclopedia della Canzone Napoletana - Casa Editrice "ll Torchio" - Napoli 1969). Fu redattore de "L'Eco del Popolo" e creò nel "Messaggero di Napoli" una rubrica dal titolo "Musa vernacolo". Le sue poesie sono tutte belle, una più dell'altra, di facile lettura, piene di sentimento ed alcune anche spassose.
Poeta dialettale la cui poesia fu definita da Ferdinando Russo: "fresca, schietta e napoletana". Compositore anche di testi di canzoni partecipò già nel 1910 alla Piedigrotta, manifestazione in cui si impose in particolare modo nel 1919 con "'O gulio 'e mammeta" che fu giudicata durante l'audizione come la «canzone-tipo» e fu poi interpretata con grande successo di pubblico da Elvira Donnarumma e da Pasquariello.
Fu collaboratore di più testate giornalistiche tra cui il "Roma della Domenica" e "Vela" (cfr. E. De Mura in Enciclopedia della Canzone Napoletana - Casa Editrice "ll Torchio" - Napoli 1969). Fu redattore de "L'Eco del Popolo" e creò nel "Messaggero di Napoli" una rubrica dal titolo "Musa vernacolo". Le sue poesie sono tutte belle, una più dell'altra, di facile lettura, piene di sentimento ed alcune anche spassose.