LA MATERIA DEL FUOCO. Lettere a Giraldi e Nollet, Dissertation - Raimondo di Sangro

LA MATERIA DEL FUOCO. Lettere a Giraldi e Nollet, Dissertation - Raimondo di SangroAutore: Raimondo di Sangro
Curatore: Leen Spruit
Titolo: La materia del fuoco
Sottotitolo: Lettere a Giraldi e Nollet, Dissertation
Introduzione, note e appendice a cura di Leen Spruit
Descrizione: Volume in brossura con alette, di cm 17 x 24; 244 pagine.
Luogo, Editore, data: Napoli, Edizioni Alos, 2019
Collana: Substantia
ISBN: 9788888247373
Condizioni: nuovo
Prezzo: Euro 25,00
Disponibilità: In commercio

 


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Nelle lettere a Giovanni Giraldi e all’abate Jean-Antoine Nollet, Raimondo di Sangro racconta la scoperta di una sostanza, che ha delle proprietà sorprendenti e allo stesso tempo difficili da spiegare. Raimondo dimostra di cosa è composta la materia di questa fiamma. La sostanza si accende facilmente se avvicinata a una fiamma, brucia senza quasi riscaldarsi e apparentemente senza consumarsi. In un dibattito con i maggiori fisici del suo tempo Raimondo dimostra che il fuoco non è prodotto dal fosforo, è diverso dalla fiamma generata dalla macchina elettrica, e dura a lungo perché è alimentato da particelle ignee presenti nell’atmosfera circostante, definite come ‘fuoco elementare’. E con questo preciso termine di Sangro rimanda al dibattito tra la fine del Sei e la prima metà del Settecento intorno al problema delle modalità della combustione, in generale, e più specificamente alla teoria del flogisto.
Nel periodo immediatamente successivo alla pubblicazione delle lettere al Nollet il Principe fu informato che a Monaco di Baviera era stata trovata una lampade antica, che al momento dello scavo era ancora accesa.
Questa scoperta ispirò a di Sangro la stesura della Dissertation. In questa opera si prefigge di dare un’analisi divisa in tre argomenti: una rassegna sui lumi sepolcrali risalenti all’antichità e ritrovati sin dal secolo XV in Italia e in altri paesi europei (che devono la loro luminosità ai sali estratti da ossa umane, che si incendiano facilmente e che altro non sono che dei fosfori); un resoconto delle sue osservazioni ed esperimenti con il liquido recapitatogli dalla Germania e una nota finale sulle differenze tra questi lumi sepolcrali e il lume ‘perpetuo’ da lui scoperto di recente.
 

 


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